Sembra difficile, ma morire soffocati col cibo è una passeggiata. E ricordatevi quello che vi…
La tosse è il metodo più potente per espellere il corpo estraneo.
“Se stai per metterti a leggere, evita. Tra un paio di pagine vorrai essere da un’altra parte. Perciò lascia perdere. Vattene. Sparisci, finché sei ancora intero. Salvati. […] Quello che succede qui all’inizio ti farà incazzare. E poi sarà sempre peggio. Quello che trovi qui è la stupida storia di un ragazzino stupido.”
Inizia così Soffocare, uno dei libri più belli che abbia scritto Chuck Palahniuk. Victor Mancini è uno studente fallito di medicina. Per pagare le cure costose della madre comincia a girare per ristoranti e a strozzarsi volontariamente con il cibo finché qualcuno non lo salva. Quel qualcuno se lo prende a cuore e ogni anno gli manda dei soldi nell’anniversario del soffocamento. Come un padre adottivo.
Morire strozzati da un pezzetto di carne o con un’arachide non è così raro. Non è nemmeno così difficile, tecnicamente. Il fenomeno riguarda per la maggior parte bambini e anziani, ma anche tra gli adulti esiste questa possibilità, nessuno ne è immune. Statisticamente parlando solo in Italia ci sono circa 80.000 bambini (soprattutto nei primi trenta mesi di vita) che si strozzano con il cibo. Di questi 1000 circa arrivano in ospedale (le statistiche sono dell’anno scorso, ma non si differenziano molto di anno in anno) e circa 50 muoiono. L’ultimo caso è di qualche giorno fa: una bambina di 5 anni morta dopo tre giorni in ospedale.
A morire soffocati, ci sono anche i personaggi famosi. L’ultimo è stato il fumettista e street artist Alessandro Caligaris, che un paio di mesi fa è morto a causa di un pezzo di carne troppo grosso
Per saperne di più e per capire come questo fenomeno possa essere letale – soprattutto durante il pranzo di Natale o la cena della Vigilia-, ho contattato una dottoressa e un medico legale. Per dare delle dritte che sembrano scontate, ma non lo sono per niente.
“Ci sono due canali molto vicini, uno davanti l’altro”, inizia a spiegarmi la dottoressa Nicoletta Martini, anestesista rianimatrice all’Ospedale di Arezzo. “La laringe, che porta alla trachea e l’esofago, che è invece il canale in cui si immette il cibo. Laringe e esofago sono separati da una valvola, l’epiglottide, che resta chiusa quando si mangia, in modo tale che il cibo vada nel canale giusto.” Quello che mi dice, in pratica, è che se il cervello decide di aprire per qualche motivo quella valvola, pluf! Il boccone di rigatoni ti finisce nella trachea e, da lì, può anche arrivare nei polmoni. O soffocarti fino al decesso.
“Quello che facciamo in maniera automatica è in realtà per il cervello uno sforzo enorme. Sono un sacco di operazioni complesse e, se si inceppano in qualche modo, succede il casino.” Quindi, il primo e più importante consiglio della dottoressa Martini per non soffocare con il cibo è: “Non parlate mentre state mangiando. Il cervello fa uno sforzo enorme per capire cosa sta succedendo. Se lo distraete parlando della lezione di Pilates può distrarsi e il danno è fatto.” Quella cosa dei nonni del non si parla a tavola, segnatevela. A quanto pare è vera.
Le caramelle della Golia, invece, hanno la stessa dimensione della trachea, quindi ciucciatele un po’ prima di deglutire.
Ci sono due tipi di soffocamento. Uno che sarebbe un’ostruzione parziale da corpo estraneo e una completa. Nella prima un pezzettino piccolo si è incastrato e basta tossire per sputarlo. “Non fate strane manovre se vi capita di sentire tossire qualcuno. La tosse è il metodo più potente per espellere il corpo estraneo.” Consiglio numero due, quindi.
La morte, in caso di soffocamento, avviene al massimo in 10 minuti. Non c’è tempo per l’ospedale, nemmeno per l’ambulanza.
E poi c’è l’ostruzione completa. Ecco, con questa non c’è molto da scherzare. Il corpo è troppo grosso, si blocca e non fa passare aria. La tosse non riesce a buttarlo fuori. Facile da riconoscere, perché se succede la persona coinvolta ha gli occhi all’infuori e non riesce a parlare. “In questo caso bisogna dare una pacca sulle spalle e, se non funziona, fare la Manovra di Heimlich. Il mio altro lavoro è quello di responsabile di formazione emergenze dell’IRC (Italian Resuscitation Council). Lo faccio a livello avanzato, ma voglio che tutti imparino le mosse semplici che possono salvare delle vite.” La morte, in caso di soffocamento, avviene al massimo in 10 minuti. Non c’è tempo per l’ospedale, nemmeno per l’ambulanza. In 3 minuti ci si sente annegare. In 5 i neuroni cominciano a morire. In 10 c’è la morte cerebrale. Se sopravvivi rimani un vegetale quasi certamente.
L’altro importante suggerimento, che sembra stupido, ma che i nonni ti hanno dato almeno mille volte, è di masticare molto. “Banalmente se non mastichi quella forma è più facile che si incastri. Soprattutto bisogna fare attenzione con le arachidi, che sono piccole e non ci si pensa.” Oltre a, vabbé, monetine, pezzi di giochi, ecc.
A dimostrazione del fatto che non sono solo bambini e anziani (con il cervello meno reattivo) a morire soffocati, ci sono una serie di casi anche di personaggi famosi morti in questo modo. L’ultimo è stato, purtroppo, il fumettista e street artist Alessandro Caligaris. che un paio di mesi fa è morto a causa di un pezzo di carne troppo grosso a cena. Se vogliamo andare oltre Oceano, negli USA è recentemente morto Prodigy, il rapper dei Mobb Deep. Soffocato da un uovo. E poi Attila Re degli Unni, a tornare indietro, e Tennessee Williams, lo scrittore.
I casi accertati di morte per soffocamento da cibo all’anno sono di circa uno a settimana. Ci sono poi le morti provocate dall’ingerimento del cibo nella trachea, che va a finire nei polmoni. Per non lasciare nulla di intentato, ho contattato anche un medico legale, la dottoressa Federica Collini.
“Ho fatto circa 200 autopsie, e di queste almeno 5 o 6 erano morti causate dal cibo. Vengono richieste, in questi casi, perché magari la morte può sembrare un attacco cardiaco. Ma c’è un altro modo di morire a causa del cibo. Quando l’ostruzione è parziale, il boccone può cadere nella trachea e finire nei polmoni, dove marcisce. A quel punto si crea un’infezione che porta a una polmonite ab ingestum.” Solo che la polmonite si può curare. Col soffocamento c’è poco da fare. “Se uno soffoca muore di morte asfittica interna, si dice”, mi spiega la dottoressa. “Basta vedere se si porta le mani al collo o al cuore e agire di conseguenza.”
Tra i cibi peggiori, che possono facilmente portare a soffocamento, ci sono sicuramente i frutti a guscio, la pasta sfoglia, i wurstel e le ossicine del pollo. Le caramelle della Golia, invece, hanno la stessa dimensione della trachea, quindi mangiatele un po’ prima di deglutire.
Ricapitolando, consigli per non morire strozzati: masticare tanto; non parlare mentre si mangia; evitare di buttarsi in gola delle ossa di coniglio. Se qualcuno di voi, per scappare dal cenone o perché si è distratto a parlare di politica si stesse strozzando, ci sono dei video molto utili dove imparare a fare la manovra di Eimlich. Un cartone animato dell’IRC, uno della Croce Rossa e, se parliamo di bambini, un video in cui Lorella Cuccarini insegna la disostruzione.
Fonte : PositanoNews.it