
La zeppola di San Giuseppe è un dolce tipico della tradizione italiana, particolarmente diffuso in Campania, Lazio, Puglia e Sicilia. È legato alla celebrazione di San Giuseppe, il 19 marzo, giorno in cui si festeggia anche la Festa del Papà.
L’origine delle zeppole di San Giuseppe è antica e avvolta da diverse teorie:
- Epoca romana: Secondo alcuni storici, deriverebbero dai dolci fritti che si preparavano durante i “Liberalia”, feste in onore di Bacco e Sileno, caratterizzate da banchetti e fritture.
- Tradizione monastica: Le prime ricette scritte risalgono al XVIII secolo e si trovano nei conventi del Sud Italia, in particolare in quelli di Napoli.
Secondo la tradizione popolare, San Giuseppe, dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù, per mantenere la famiglia si sarebbe improvvisato frittellaro, vendendo dolci fritti per le strade. Da qui l’usanza di preparare le zeppole in suo onore.
La zeppola classica è composta da:
- Pasta choux (una pasta leggera e morbida, simile a quella dei bignè)
- Crema pasticcera (per la farcitura)
- Amarena sciroppata (posta al centro)
- Zucchero a velo (per la decorazione)
Le zeppole possono essere fritte (secondo la versione più antica) o al forno, una variante più leggera.
Oltre alla classica napoletana, esistono varianti regionali:
- In Puglia, sono spesso fritte e più grandi.
- In Sicilia, si trovano versioni con crema di ricotta.
- A Roma, le zeppole sono meno diffuse, ma la tradizione di San Giuseppe viene celebrata con le bignole di San Giuseppe, simili ma più piccole.
Oggi la zeppola di San Giuseppe è il simbolo della Festa del Papà in Italia, e in molte pasticcerie viene preparata nei giorni che precedono il 19 marzo. È un dolce che unisce gusto e tradizione, rendendo omaggio alla figura di San Giuseppe e all’amore paterno.
Fonte : PositanoNews.it