Non solo stelle, cappelli , forchette, e chi più ne ha più ne metta: i riconoscimenti per gli chef non sono esclusivamente legati alle guide… Ne esiste uno in particolare, ovvero quello rappresentato dalla Fascia dell’Ordine di Auguste Escoffier, che è una delle massime onorificenze cui ambiscono i professionisti del settore enogastronomico.
Il 24 ottobre sono stati ammessi nella prestigiosa istituzione ben 38 nuovi discepoli di Escoffier fra chef di cucina, ristoratori, pasticceri, e docenti di Istituti Alberghieri provenienti da tutta la Campania. La cerimonia di intronizzazione si è svolta nelle sontuose sale del Castello di Limatola (Benevento) seguita da una raffinata cena i cui piatti sono stati egregiamente eseguiti dallo chef resident della struttura, Giuseppe Spina, e dallo chef pasticcere Federico Sorrentino.
Per l’ammissione dei nuovi iscritti all’”Ordre International des Disceples d’Auguste Escoffier” sono state vagliate esclusivamente candidature di alto profilo di cuochi che vantano nel proprio curriculum professionale importanti successi o affermazioni in note competizioni di cucina. I nuovi discepoli hanno giurato “di trasmettere, servire e onorare la cucina, la sua cultura e la sua continua evoluzione”. Tale riconoscimento valorizza la competenza dei qualificati professionisti cui viene riconosciuto, e rappresenta un’efficace opportunità di promozione della loro immagine. Ecco i nomi dei nuovi Discepoli nominati alla presenza del Segretario Generale Internazionale Bernard Louis Januet: Salvatore Abbruzzese; Luigi Barone; Donatella Bova; Alfonso Caccavale; Ciro Campanile; Eduardo Cavallo; Alfonso Celio; Giovanni Cirelli; Andrea Contaldo; Davide Corsini; Antonio De Angelis; Salvatore De Rinaldi; Vincenzo De Rosa; Simone De Stefano; Antonio Della Valle; Giuliano Di Lauro; Clemente Gaeta; Linda Gallifuoco; Raffaella Gallifuoco; Raffaele Guarracino; Gena Iodice; Ciro Maiorano ; Armando Manzo; Giovanni Marino; Gennaro Mastantuoni; Pasquale Masullo; Giovanni Morra; Carmela Polito; Antimo Puca; Andrea Ruocco; Maria Antonietta Santoro; Mattia Sarnataro; Giancarlo Siena ; Domenico Tesone; Alessandro Turtoro; Antonio Venturoli; Giuseppe Zaccaria; Bruno Stippe. Sono tre, infine, i nuovi “Amici di Escoffier”: la proprietaria dell’incantevole struttura che ha ospitato l’evento, Pina Martone; Emilio Giugliano, gestore dell’antico ristorante “Mimì alla ferrovia”; e la project manager di Napoliprogress nonché esperta di enogastronomia (è suo il progetto della scuola di cucina “Mise en place”) Romina Sodano, che ha fatto anche gli onori di casa e presentato la consegna degli importanti riconoscimenti.
Hanno contribuito all’organizzazione dell’evento: il Panificio “Dolce Pane” di Sant’Anastasia (NA); l’Industria carni “Gargiulo”; la “Porchetta D’Alterio” di Ariccia; i prodotti di “Carmeniello U Mozzarellaro” di Brezza (CE); “Pastantica” di Antonio Prevete di Cimitile (NA); l’inconfondibile Nucillo artigianale “’E Curti” di Sant’Anastasia; i Confetti e il Cioccolato “Papa”; la Pasticceria e Cioccolateria “Capriccio” (che ha offerto la bellissima torta recante il volto di Auguste Escoffier); l’agenzia di comunicazione Napoliprogress; e l’azienda “Goeldlin” che da sempre veste gli chef più blasonati. I vini serviti dai sommelier di rappresentanza della FISAR (delegazione Napoli e Comuni Vesuviani condotta da Anita Mercogliano) durante la cena sono: la Falanghina spumantizzata “Bomba d’Amore” dell’azienda vinicola Annarumma di Boscoreale; i vini del marchio di controllo Du Pont de Nemours Italiana S.r.l. “Falerno del Massico”, “IGT Campania Rosso – Serena”, “IGT Roccamonfina Rosso – Fiona”; i vini “Greco di Tufo” e “Taurasi” dell’azienda Calafè (rappresentata nell’ambito dell’evento dall’enologa Anna Russo).
Il vertice campano dell’Ordine Internazionale dei Discepoli di Auguste Escoffier, nelle persone del presidente Nicola Di Filippo e del segretario del sodalizio Felice Franzese, si dichiara soddisfatto per l’importante risultato raggiunto: nonostante la “corsa” alle guide e ai programmi televisivi stia prendendo il sopravvento negli ultimi anni, il fatto che così tanti chef siano stati nominati Discepoli di Escoffier lascia presagire che l’attenzione alla buona cucina rimane comunque alta, soprattutto in Campania, regione che si attesta come la più feconda di Discepoli.
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