All’Agriturismo il Vigneto l’incontro con i titolari del pastificio Gragnano in Corsa. Una storia davvero…
All’Agriturismo il Vigneto l’incontro con i titolari del pastificio Gragnano in Corsa. Una storia davvero unica quella di Vincenzo Petrone e Anna Di Napoli. L’ha raccolta il direttore di PositanoNews Michele Cinque. Ecco i dettagli di un incontro davvero prezioso.
Campania Felix si diceva anticamente. Detto non fu mai più azzeccato per descrivere le meraviglie di una terra unica. Emozioni a non finire, a partire dalla cultura che in cucina si esalta attraverso estro e colori. Lo sanno bene quelli del pastificio Gragnano in Corsa, che da tempo mettono in campo la loro passione per fornire ai clienti prodotti di altissima qualità.
All’Agriturismo il Vigneto l’incontro con i titolari del pastificio Gragnano in Corsa
Deus ex machina del progetto Enzo Petrone e sua moglie Anna Di Napoli, trasformatori di grano e desideri. I due hanno titolari hanno incontrato il direttore di PositanoNews Michele Cinque all’agriturismo il Vigneto (che fa da sfondo a dei piatti iconici della tradizione).
Il convivio è stato impreziosito da racconti d’autore, come la maratona di Tokyo corsa proprio da Enzo Petrone lo scorso tre marzo nella capitale giapponese. Anche la moglie Anna Di Napoli ama le camminate di resistenza e con il marito ha preso parte a diverse manifestazioni di questo genere. La mamma Mariagiovanna Esposito è sorella del famoso Pepito.
Una gran bella storia che unisce passione sportiva e tradizione culinaria del loro pastificio Gragnano in Corsa. “Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo ottenuto un prodotto con una bassissima collosità, una straordinaria scioltezza ed un elevato nervo. Già ci stiamo prodigando per ingrandire la base agricola che coltiverà per noi frumento duro e il prossimo anno realizzeremo una pasta certificata di elevatissima qualità utilizzando esclusivamente semola proveniente da grani coltivati in Italia”, espone Enzo sul sito web dell’azienda.
“Relativamente al nostro processo produttivo possiamo dire che alla semola che arriva all’opificio viene aggiunta acqua in modo da portare l’impasto ad una umidità di circa il 33%“, chiosa il titolare.
Fonte : PositanoNews.it