Amalfi. La ripartenza del Ristorante Museo “La Caravella”. Finalmente, dopo il periodo di forzato lock…
Amalfi. La ripartenza del Ristorante Museo “La Caravella”. Finalmente, dopo il periodo di forzato lock down che ha visto i cittadini italiani costretti nelle proprie abitazioni ed i negozi con le saracinesche abbassate, sono molte le attività che, in questa nuova fase caratterizzata da più libertà di movimento, stanno ripartendo nel rispetto delle nuove norme per contenere quanto più possibile una diffusione del Coronavirus. In una Costiera Amalfitana, fortunatamente soltanto sfiorata dal virus, ieri si sono riaperte anche le porte del Ristorante Museo “La Caravella”. Per festeggiare, nulla di meglio del celebre “Sole nel piatto”.
“La Caravella” di Amalfi nasce nel 1959 oggi, stella michelin è uno dei ristoranti più importanti e rinomati del Sud Italia. Entrò nel gotha della ristorazione italiana già negli anni sessanta, quando fu il primo del Sud Italia a ricevere la Stella dalla guida Michelin..
Situato nel centro della città, vi si respira l’aria della grande storia della prima Repubblica Marinara.
E’, infatti, attiguo agli Antichi Arsenali in un palazzo del 1100, che fu dimora dei Piccolomini, fondatori del Ducato Amalfitano.
L’ala del palazzo, deve e’ collocata “La Caravella”, fu adibita, nel rinascimento ad archivio Ducale.
Sa di terra e di mare, di oriente e di occidente la cucina de “La Caravella”, che riscopre le antiche ricette Amalfitane, riproponendole in una versione rivisitata con rigore, che esalta meglio e di più profumi, sapori e genuinità della nostra Terra e del nostro mare.
L’ambiente elegante, curato nei particolari, ospita una bella e ricca collezione di opere dei più grandi Maestri ceramisti della Costa di Amalfi dal 1800 a oggi, tanto che “La Caravella”, e’ considerato a giusta ragione un ristorante “Museo”.
Gelosi, scrupolosi e sapienti custodi di questo santuario della buona tavola sono i Dipino che da generazioni si tramandano i segreti e le estose invenzioni di nonne e mamme, nel solco di una tradizione aperta all’innovazione.
Fonte : PositanoNews.it