Mentre a Capri Amalfi e Sorrento si parla di overtourism proponendo soluzioni a Roma si…
Mentre a Capri Amalfi e Sorrento si parla di overtourism proponendo soluzioni a Roma si sta passando alle proteste clamorose come già è successo in Spagna . Un blitz nella sede legale di Booking, la nota piattaforma di prenotazione per alberghi e b&b, per denunciare il fenomeno del caro affitti. Attivisti di Nonna Roma, Circolo Arci Sparwasser, CSA Brancaleone, Spintime, nell’ambito del Social Forum dell’Abitare, e altre realtà e movimenti, si sono ritrovate questa mattina, sabato 26 ottobre, in piazza dell’Indipendenza a Roma per manifestare contro l’overturism e gli affitti brevi. Fenomeni, secondo le associazioni, che stanno rendendo sempre più difficile e costoso per i romani trovare una casa dove abitare.
Protesta contro gli affitti brevi
I manifestanti hanno scelto la sede legale di Booking come “simbolo di un fenomeno di portata di globale” che si sta acuendo con l’avvicinarsi del Giubileo. Sono stati esposti, fuori dalla sede, striscioni e cartelli: “Il tuo b&b il nostro sfratto” il motto della mobilitazione.
“Abbiamo individuato Booking come luogo fisico simbolico di un fenomeno di portata globale, che parte da piattaforme digitali come Booking e Airbnb permeando e creando convergenza di interessi tra fondi speculativi immobiliari locali, agenzie immobiliari e intermediarie, palazzinari e singoli proprietari di case” hanno detto gli attivisti in una nota.
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Una denuncia che viene avanzata da tempo e ribadita, di recente, anche dalla Cgil di Roma. Nella città eterna, nel 2023, ci sono stati infatti 170 sfratti al mese: secondo i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, ben 7.268 alloggi della piccola proprietà sono stati sottratti alla locazione per residenti. Alloggi “convertiti” al mercato degli affitti brevi che ha fatto alzare così i costi anche delle normali locazioni.
Poche soluzioni abitative
Per gli attivisti, quindi, “la commistione di interessi economici e speculativi predatori si traduce nelle difficoltà quotidiane di migliaia di persone che lavorano e vivono in questa città nel trovare soluzioni abitative” specialmente nella città di Roma. Complice di questa situazione “anche la mancanza di scelte e decisioni politiche di amministrazioni locali e nazionali, che non regolamentano un fenomeno che produce espulsione dalle case, dai quartieri e l’impossibilità di vivere nella città in cui si svolge la vita lavorativa e sociale delle persone”. Tutti problemi che hanno poi un forte impatto a livello sociale, specialmente sulle fasce più deboli.
Overturism
I manifestanti, oltre che per il caro affitti e la poca disponibilità di appartamenti, si sono detti preoccupati anche “per l’impatto che l’overtourism avrebbe rispetto alle trasformazioni della geografia sociale della città, trasformando lo spazio urbano da un luogo di servizi per la cittadinanza, di costruzione di relazioni e di comunità, in una città vetrina ad uso e consumo dei soli turisti”.
Mobilitazione cittadina
Il blitz nella sede legale di Booking è servito per lanciare una giornata di mobilitazione cittadina per il 30 novembre a Roma. ci sarà un “corteo contro gli affitti brevi, caro affitti e turistificazione e la continua messa in discussione del diritto alla casa come necessario a garantire una vita degna”. Si scenderà in piazza, quindi, per chiedere “alle istituzioni locali e nazionali di prendere posizione e provvedimenti per limitare il fenomeno degli affitti brevi e del caro affitti, dare attuazione al Piano Casa e agli strumenti da esso previsti come l’agenzia per la casa, il fondo di garanzia per la morosità incolpevole, il recupero e la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e il contrasto al fenomeno dei vuoti”.
Fonte : PositanoNews.it