Castellammare di Stabia ( Napoli ) La pasta era il suo mondo. La lavorava, la…
Castellammare di Stabia ( Napoli ) La pasta era il suo mondo. La lavorava, la cucinava, l’aveva fatta conoscere in giro per il mondo. Giovanni Assante è morto ieri per un infarto all’età di 71 anni. Un lutto per l’ambiente pastaio e food che sui social ha postato ricordi e appuntamenti ai quali ha partecipato fino all’altro giorno: appena lunedì scorso aveva cucinato anche per la ministra Teresa Bellanova, alla Cooperativa sociale Primavera piccola. Assante ha lasciato il segno per i suoi modi e le sue capacità di aprire canali di comunicazione nel mondo della pasta, eccellenza dei monti Lattari, una capacità ampiamente riconosciuta anche dai rappresentanti della condotta Slow food di zona. Dagli anni 80 in poi si è dipanato il suo percorso, teso a far conoscere e apprezzare la qualità e la bontà di un prodotto unico e tipico, come la pasta essiccata con tempi più lunghi e ingredienti meno commerciali. Per differenziarsi dalle grandi industrie del nord sul mercato alimentare, perché la pasta, di qualunque formato, purché artigianale era la sua ragione di vita.
Dopo gli studi a Cassino e all’università di Napoli, facoltà di lettere e filosofia, Assante parte come volontario per il Mato Grosso. Rientrato a Napoli, trova lavoro alla Gerardo di Nola, direttore commerciale di un’azienda di grande prestigio, traboccante di fascino e storia. Così, dopo la chiusura della casa madre di Castellammare, Giovanni parte alla riconquista del mercato. Comincia la sua ricerca per accorciare e migliorare la filiera, con l’obiettivo di usare materie prime italiane. Promuove e condivide i primi passi nella comunicazione della pasta artigianale. Tante le manifestazioni alle quali ha partecipato anche come cuoco oltre che buongustaio ed esperto. E tanti gli chef e gli amici che l’hanno apprezzato (anche per la sua gustosa pasta e patate) e che lo hanno salutato sui social, increduli e dispiaciuti. I funerali oggi alle 9 al Santuario del Sacro Cuore a Castellammare.
Titti Esposito, Il Mattino
Fonte : PositanoNews.it