Stamattina nella Stazione Leopolda sono stati decretati I Ristoranti d’Italia del 2018, la storica guida del settimanale L’Espresso, che compie quest’anno 40 anni. Questa ricorrenza speciale è segnata dall’introduzione dei Cappelli d’Oro, assegnati ai ristoranti cosiddetti “nuovi classici”, quelli che si sono imposti nella cucina del Bel Paese nell’ultimo decenni. Secondo i novanta collaboratori de L’Espresso, la Lombardia fa il pieno di premi, me la nostra regione non è da meno per cappelli conquistati.
Ricordiamo ai nostri lettori che per leggere i criteri de I Ristoranti d’Italia 2018, 5 cappelli (assegnati a 5 ristoranti) rappresentano il meglio in assoluto, 4 cappelli (assegnati a 10 ristoranti) parlano di cucina eccellente; i 3 cappelli (assegnati a 36 ristoranti) cucina ottima; 2 cappelli (assegnati a 89 ristoranti: cucina di qualità e di ricerca; 1 cappello (assegnato a 363 ristoranti): buona cucina.
I ristoranti iridati della Campania sono 68, ben 25 tra le due penisole, a cominciare dal Cappello d’oro assegnato al ristorante Don Alfonso 1980, di Alfonso e Lidia Iaccarino, autentici pionieri della rivoluzione a tavola: la menzione speciale al Don Alfonso di Sant’Agata sui due Golfi, va uno dei locali più noti e amati in campani secondo una ricerca internazionale di qualche anno fa. Non è un caso che l’eccellente ristorazione dell’elegante locale, gestito dai coniugi Iaccarino insieme ai figli Ernesto in cucina e Mario in sala, ha ricevuto le lodi di Ancel Keys, il medico americano che ha teorizzato la longevità della vita sull’alimentazione mediterranea.
In Penisola Sorrentina dopo Don Alfonso, figurano per l’Espresso i tre cappelli della Torre del Saracino, di Gennaro Esposito, e i due cappelli dell’Antica Osteria Donna Rosa dello chef Peppe Guida. Seguono i Bikini, L’Accanto dell’hotel Angiolieri, Maxi di capo la Gala, e Villa Chiara Orto e Cucina tutti con un cappello. Due cappelli a Capri vanno a L’Olivo del Capri palace e al Rendez Vous del Quisisana. A Terrazza Tiberio, Da Tonino, Il Riccio e Mammà va un cappello.
Tra i ristoranti premiati in Costa d’Amalfi figura invece uno dei 41 ristoranti italiani premiato con i tre cappelli, ovvero il ristorante Rossellinis dell’Hotel Palazzo Avino a Ravello, con la Città della Musica che ha ricevuto anche un cappello, assegnato al ristorante il Flauto di Pan di Villa Cimbrone. Amalfi conquista due cappelli con il ristorante La Caravella di Antonio Dipino, mentre con un cappello è stato premiato il nuovo ristorante Sensi, inaugurato lo scorso giugno e affidato alla creatività del giovane Alessandro Tormolino. A Maiori sono arrivati due cappelli per la cucina francese del Faro di Capodorso di Pierfranco Ferrara, mentre a Cetara un cappello è stato assegnato rispettivamente ai ristoranti Il Convento e San Pietro. Due cappelli sono stati assegnati a Conca dei Marini, al “Refettorio”, il ristorante del lussuoso Hotel Santa Rosa dove è stata ideata l’omonima sfogliatella. In quel di Positano hanno raccolto invece un cappello il ristorante “Zass” dell’Hotel San Pietro, “La Serra” dell’Hotel Le Agavi e “La Sponda” del Sirenuse.
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