Luciano Pignataro su Il Mattino di Napoli principale quotidiano della Campania fa un bell’excursus sui vini da consigliare per il periodo pasquale , noi ci aggiungeremmo i vini di Annarita Fontanarosa una piccola cantina della provincia di Benevento con il Sannio Aglianico Rosato davvero interessante e la Falanghina Ex quo Vinum Album Phalanginum, poi in Costiera amalfitana i vini della Costa d’ Amalfi di Tramonti, che si sta dimostrando terra a vocazione vinicola d’eccellenza per la provincia di Salerno una Pasqua con la “Scippata” di Apicella, “Iss” di Cantina San Francesco, l’eccellenza dei vini biologici del Monte di Grazia, gli interessanti vini di Reale e la novità della famiglia Taiani.
Non sono i migliori del mondo, ma si ricordano. Sono i vini del Sud che scegliamo per questa Pasqua, una festa che impone ritmi liturgici anche a tavola, a cominciare dalla zuppa di cozze del Giovedì Santo, al mangiare di magro del Venerdì, sino alla prima fetta di casatiello che interrompe la Quaresima.
Accompagnare questi cibi di tradizione con il giusto bicchiere è quasi un imperativo categorico kantiano! Peschiamo allora dai nostri appunti dell’ultimo Vinitaly.
Bisogna avere bianchi di struttura per affrontare la zuppa di cozze con la salsa forte del Giovedì santo a Napoli. Se ci tornate anche oggi che si mangia di magro, buttatevi con il Core Bianco di Silvia Imparato, il Minutolo di Polvanera di Gioia del Colle, l’Efeso di Librandi, il Pietraincatenata di Maffini, Giallo d’Arles di Quintodecimo. Si tratta di grandi bianchi ben strutturati, pensati per durare nel tempo. L’alternativa in rosso ci sta: Tenuta Camaldoli di Cantine Astroni che è uno dei migliori rossi in circolazione in questo momento o il Cirò di Sergio Arcuri. Benissimo anche il Piedirosso Campi Flegrei di Contrada Salandra, Raffaele Moccia e Di Meo.
Da spendere bianchi molto freschi e acidi sul menu di magro tipico del venerdì. Una sorpresa inaspettata è la Falanghina della Daunia di Teanum, fresca e ricca di verve. Nel Sannio c’è invece l’imbarazzo della scelta, buona quella di Fattoria La Rivolta, il Vandari di Venditti, Fontanavecchia, La Guardiense, Mustilli e Nifo Sarrapochiello.
Grandissimo Fiano il Particella 928 di Cantina del Barone, una delle migliori esecuzioni di sempre di Luigi Sarno che si è ripetuto con il Greco di Tufo Miniere di Cantine dell’Angelo. Due bellissime esecuzioni che regaleranno molte emozioni nei prossimi anni. Novità in casa San Giovanni, l’azienda chiocciolata di Ida Budetta e Mario Corrado: è di scena Aureum, un Fiano del Cilento che ha atteso un anno prima di essere commercializzato. Di grande pulizia, efficace, persistente.
Passiamo adesso ai rossi strutturati. Monumentali Sabbie di Sopra il Bosco di Nanni Copé, Montevetrano, il Taurasi Riserva 2009 di Mastroberardino, il 2008 di Michele Perillo. Bellissimo anche il 60 anni, il Primitivo di San Marzano, Le Pitre di Mottura, il Magliocco di Ferrocinto, l’Aglianico del Taburno di Fontanavecchia, l’Aglianico Carazita di Cantine Russo. Nella Basilicata scegliamo Camerlengo, il grande Basilisco, l’Atto di Cantina del Notaio. Si tratta di vini che affronteranno alla grande il pranzo pasquale sino alle carni di capretto e agnello, un must da cui non si può prescindere.
Vini in defaticamento per il Lunedì in Albis possono essere sicuramente il Solopaca della Cantina di Solopaca, il Selva della Rocca, Nero di Troia in purezza dell’azienda Le Grotte, il Taurasi dei Feudi San Gregorio, l’Aglianico di Donnachiara e quello di Molettieri, il Tramonti Rosso di San Francesco.
Classico, invece, il nostro suggerimento per il finale con il Vecchio Samperi che resta una garanzia assoluta su formaggi e dolci,
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