La conserva di pomodoro napoletana , come si fa a dircelo è Sara Afeltra sul…
La conserva di pomodoro napoletana , come si fa a dircelo è Sara Afeltra sul blog di Luciano Pignataro
Come si fa la vera conserva di pomodoro napoletana: in campagna e a casa in città
di Sara Afeltra
La raccolta dei pomodori iniziava di mattino presto, con la frescura si rendeva di più e con meno fatica, bisognava sbrigarsi perchè il sole cominciava a battere sullle fronti dei contadini. Mio nonno che amava cantare ad un certo punto con voce decisa richiamava tutti a sedersi per respirare e bere quel nettare sublime che lui chiamava “il nero” vino, riscaldato ormai dal sole,a lui non importava che il vino fosse caldo, perseguiva l’idea che ” il vino asciuga il sudore “..tutto preceduto da un fetta di pane olio e origano, l’atmosfera profumava di tradizione.
Tornavamo a casa soddisfatti, la terra aveva dato il suo oro. Mia nonna dopo aver sistemato le cassette con i pomodori, aveva l’abitudine di chiamare noi nipoti e preparare subito ‘a caurara (una pentola grande di alluminio) piena d’acqua dove faceva bollire le spighe. Quell’odore è nell’aria anche ora mentre scrivo, l’odore perfetto per suggestionare i racconti di un tempo, dove l’anima era predominante e il senso dell’ amore per la terra onnipresente, era vita fatta di sacrifici che solcavano con segni le mani e il viso dei contadini.
Questi sono ricordi di cui la mia tradizione si è nutrita e ad oggi amo ripeterla con amore nella mia vita, è la mia musica che ho sempre mantenuto salda in me.
Cosa serve per fare trenta bottiglie di conserva
60 kg di pomodori San Marzano
Con questa quantità di pomodori si riescono a ottenere circa 30 bottiglie di conserva (il rapporto tra quantità di pomodori e bottiglie di conserva è sempre un po’ meno di 2:1)
30-35 bottiglie di vetro da 75 cc
Vanno bene quelle del succo di frutta o delle passate, con un diametro dell’imboccatura piuttosto largo (del 53) e dotate di appositi tappi da avvitare
3 bigonci e un secchio
Vi servono tre bidoni di plastica abbastanza capienti per lavare i pomodori; è utile anche un secchio per raccogliere la spazzatura.
1 scolapasta di vimini con il manico (detto ramaiolo)
Servirà per scolare i pomodori
Un bidone di ferro o un pentolone da 80/100 kg
Per cuocere i pomodori. Il pentolone deve essere munito di supporto su cui poggiare (sotto cui viene posto il fornelletto o acceso il fuoco) e di coperchio. Una bombola del gas e un fornelletto Da usare per scaldare il pentolone
Alcuni teli di cotone e lenzuoli
I teli di cotone devono essere molto sottili perché vengono usati per fare sgocciolare i pomodori dopo la cottura (vanno bene per esempio delle tende vecchio). I lenzuoli servono nella fase di bollitura delle bottiglie per separarle ed evitare che ballino all’interno del pentolone.
Un paio di assi di legno
Per creare uno scivolo su cui poggiare le casse a scolare
Una macchina per separare le bucce e le sementi dalla polpa
Esistono delle macchine elettriche apposite, per esempio quelle che usano i macellai per la carne, dotate di particolari stampi che permettono la separazione. Si acquistano in negozi che vendono elettrodomestici
Utensili da cucina
Due pentole in cui raccogliere la conserva; un contenitore basso in cui raccogliere le bucce; un mestolo e un imbuto per riempire le bottiglie
Una griglia metallica
Da mettere sul fondo del pentolone per tenere sollevate le bottiglie quando queste vengono bollite
Versione “professionale”
La passata di pomodoro si ottiene attraverso un semplice procedimento, ed è usanza molto diffusa prepararla in casa per uso domenstico.
La prima fase è l’eliminazione del fiore, procediamo con una selezione dei pomodori, eliminiamo quelli deteriorati per evitare che nel sugo vi siano residui di colore scuro.
La seconda fase è il lavaggio, attento e accurato. Il pomodoro deve risultare lucido.
Dopo aver montato l’apposita macchina, versiamo poco per volta i pomodori nel boccale, raccogliamo il residuo della macinazione del pomodoro in una bacinella che porremo al lato esterno dalla cui spremitura otteremo ancora sugo; ripetiamo l’operazione per ben due volte.
Ottenuto il sugo, lasciamo riposare in una bacinella, e con l’aiuto di una pompa aspiriamo l’acqua che si sarà formata al di sotto del sugo.
Prepariamo le bottiglie, precedentemente lavate. Con l’aiuto di un imbuto versiamo il sugo nelle bottiglie e le chiudiamo con tappetti di alluminio incastrati con l’apposito apparecchio .
Sistemiamo le bottiglie in un bidone e disponiamo in modo attento , intervalliamo ogni strato con strofinacci vecchi (metodi di nonna), riempiamo d’acqua fino all’orlo e accendiamo il fuoco, dalla bollitura contiamo un’ora.
Per tradizione abbiamo l’abitudine di mettere sopra l’ultimo strato d’acqua 4|5 patate, quando le patate si saranno frantumate le bottiglie avranno terminato la cottura.
Il giorno seguente quando l’acqua si raffredda sistemiamo le bottiglie in apposite cassette e le conserviamo in luoghi freschi .
La versione casalinga
Se non avete lo spazio e la strumentazione necessaria per seguire alla lettera le istruzioni potete infatti adottare una versione casalinga.
La procedura sarà più o meno la stessa con alcune ovvie differenze, a partire dal fatto che al posto del pentolone si userà una pentola da cucina (la più grande a disposizione); la quantità di pomodori utilizzati (e la conserva che si otterrà) sarà quindi molto minore.
Una quantità ottimale si aggira intorno ai due-tre chili di pomodori usare un comune passaverdure per ottenere la conserva che verrà poi imbottigliata.
Le bottiglie verranno poi bollite per venti minuti a bagnomaria.
Fonte : PositanoNews.it