La Costiera amalfitana come Venezia, i sindaci chiedono alla Regione Campania modifiche alla legge sull’extralberghiero….
La Costiera amalfitana come Venezia, i sindaci chiedono alla Regione Campania modifiche alla legge sull’extralberghiero. Ieri l’incontro con quasi tutti i primi cittadini . Una scelta diversa da quella fatta a Meta , che vuole fissare un numero chiuso di attività extraricettive, o Sorrento, che ha posto molti limiti nel regolamento, come Venezia, che ha delle deroghe legislative che consentono di intervenire sull’extralberghiero, i comuni della Divina vogliono una normativa ad hoc. A guidare queste richieste sicuramente Amalfi con i suoi studi.
La Costiera Amalfitana sta cercando soluzioni per frenare lo spopolamento dei comuni, sempre più orientati verso la ricettività extralberghiera, con conseguenze negative sulla popolazione residente. In una conferenza straordinaria tenutasi al municipio di Conca dei Marini, i 14 sindaci del comprensorio e due assessori regionali, Felice Casucci e Bruno Discepolo, hanno discusso la necessità di modificare la legge regionale che regola le strutture extralberghiere, con l’obiettivo di arginare la trasformazione incontrollata delle abitazioni in case vacanza e bed and breakfast.
Durante l’incontro, il sindaco di Amalfi, Daniele Milano, ha proposto di concedere ai Comuni maggiori poteri per regolamentare il settore extralberghiero e le locazioni brevi. Questa proposta nasce dall’esigenza di contrastare il fenomeno dello spopolamento: Amalfi ha visto un calo costante della sua popolazione, passando da 5.530 abitanti nel 2002 a 4.653 nel 2022. Milano ha sottolineato come il tasso di ricettività, ossia il rapporto tra il numero di posti letto turistici e i residenti, sia quasi pari a uno a uno, con 4.500 posti letto censiti su una popolazione di poco più di 4.600 persone.
La crescita delle strutture turistiche ha portato vantaggi economici e una riqualificazione del patrimonio edilizio, ma sta anche contribuendo allo spopolamento, spingendo Milano a chiedere un intervento legislativo sia a livello regionale che nazionale. La proposta mira a introdurre una soglia oltre la quale i Comuni possano limitare l’apertura di nuove strutture extralberghiere, ad esempio quando il numero di posti letto turistici raggiunge almeno il 50% della popolazione residente.
Milano ha descritto la proposta come equilibrata, poiché darebbe ai sindaci la facoltà di intervenire senza imporre obblighi, rispettando l’autonomia dei territori. La modifica legislativa richiama l’esempio del Comune di Venezia, l’unico in Italia che dispone di strumenti per disciplinare le locazioni brevi, e propone di estendere tali poteri anche ad altre città colpite dal fenomeno del sovraffollamento turistico.
Questa proposta, aperta al confronto con associazioni di categoria e altri portatori d’interesse, è considerata una base di partenza per trovare soluzioni concrete e urgenti. Ignorare il problema, ha avvertito Milano, potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.
Bisogna anche capire, però, se il fenomeno dell’aumento dell’extralberghiero si autoriduca anche autonomamente dopo il 2023, che è stato un eccesso di overtourism causato anche dall’effetto espansivo dovuto a due anni di chiusura dal Covid.
Fonte : PositanoNews.it