Istituita dalla Fao nel 1979, si celebra tutti gli anni il 16 ottobre, in cui ricorre anche l’anniversario dell’agenzia delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Scopo dell’evento sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della fame nel mondo.
La Giornata mondiale dell’alimentazione si celebra tutti gli anni il 16 ottobre. Istituita nel 1979 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (più in breve la Fao), ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica rispetto al problema della fame nel mondo. La scelta della data non è casuale visto che nello stesso giorno ricorre anche l’anniversario della fondazione della stessa Fao (16 ottobre 1945). Il tema dell’edizione di questo 2018 è riassumibile nello slogan della kermesse: “Le azioni sono il nostro futuro. Un mondo #famezero entro il 2030 è possibile”.
Sono 821 milioni le persone che, nel 2017, hanno sofferto la fame. Il 60% di queste sono donne. Circa il 70% delle popolazioni più povere vive in aree rurali e lavora nel settore dell’agricoltura. “È dunque necessario – ha aggiunto Del Re – restituire a queste giornate di confronto il valore che meritano, il valore dell’azione”.
Il 45% delle morti infantili, infatti, è dovuto alla denutrizione, mentre 151 milioni di bambini al disotto dei 5 anni soffrono di rachitismo. La fame nel mondo uccide più dell’Aids e della tubercolosi.
La Fao ha pubblicato una serie di linee guida e suggerimenti per provare a raggiungere l’obiettivo “#Famezero . I consigli riguardano il quotidiano di ciascuna persona. Ad esempio:
- se hai degli avanzi, congelali per consumarli in un secondo momento, oppure usali come ingrediente per un altro pasto;
- quando si mangia al ristorante sarebbe opportuno portare a casa gli avanzi per non sprecare nulla.
La coltivazione e diversificazione dei raccolti, poi, dovrebbero essere due punti cruciali, secondo la Fao, per affrontare una popolazione mondiale in crescita, che si prevede possa raggiungere i 9 miliardi nel 2050.
L’Organizzazione della Nazioni Unite ricorda, inoltre, che “il cibo sano può essere cucinato in modo rapido e semplice, utilizzando solo pochi ingredienti” ed esorta i cittadini a seguire le ricette sostenibili di chef e blogger per imparare nuove ricette o a consultare gli agricoltori locali “per sapere come cucina a casa i suoi prodotti”.
Fonte : PositanoNews.it