Chi lo ha detto che andare in televisione porta bene? Sembra esservi La maledizione di Masterchef : tolta stella a Cracco, multa a Cannavacciuolo , odio verso Antonia Klugmann. Sopratutto lei vista come la “cattiva” della situazione e attaccata, addirittura insultata ed odiata . Antonia Klugmann, la nuova chef di Masterchef, stella Michelin nel suo ristorante L’Argine a Vencò, ma che dopo le due puntate della gastrotrasmissione su Sky è stata paragonata, per la sua severità, a un mix tra Chanel di Gomorra e Angela Merkel. Una donna severa sembra esca troppo dagli schemi ai quali si è abituati. Soprattutto nelle cucine della TV. Ok se la donna in questione è matronale, rassicurante, perfetta padrona di casa. Va bene la versione mamma/sorella/nonna. Guai se una donna decide di essere semplicemente sé stessa e assecondare la sua personalità.
Prova ne sono i messaggi social che hanno inondato la Klugmann. Da quelli — immancabili, da parte dei leoni della tastiera -sul fisico (il più «carino»? «Cessa») a quelli violenti contro la sua persona, in «reazione» a una sua presunta cattiveria… La questione è sempre un po’ la stessa: sei una donna? E allora ti giudico. Ti giudico se sei magra. O grassa. Dolce o aspra. E non ti giudico invece per quello che fai. Come avviene con gli uomini. Antonia spiega: «Sia chiaro: io non sono una bulla di quartiere. Anzi, sono la più tenera con le persone deboli. E i miei colleghi, Cracco in testa, sono stati negli anni di questa trasmissione molto più duri di me. Io non ho fatto nulla di più di quello che loro hanno fatto in passato. Inoltre credo di giocare tra persone alla pari, in trasmissione. I tre ragazzi, Tonino, Joe e Bruno, sanno sicuramente come difendersi, no?».
Ecco perché questo attacco social ha colpito molto la chef: «Mi ha fatto male. Subire minacce di violenza sui social è una cosa orrenda. Un reato. Non è normale che una donna possa essere aggredita dagli stalker del web solo per aver partecipato a una trasmissione TV. Per carità, ci sta amare Cracco e magari non voler accettare me. Ma la violenza no. Mi chiedo: è lecita una cosa del genere nel nostro Paese? Sapevo che eravamo messi male con le donne, qui da noi, ma non così tanto. Cosa insegniamo alle nostre bambine? Che se sei remissiva e stai al tuo posto allora nessuno ti mena? Mi hanno dato della puttana, hanno minacciato di usare il sesso contro di me…Questo capita perché sono una donna. E sono purtroppo solo l’ultima donna a cui è successa una cosa del genere. Una vergogna».
E anche il capasanta-gate con i colleghi in trasmissione, Klugmann se lo spiega così: «Quando ho visto che i tre ragazzi (lei chiama così i suoi colleghi di lavoro, ndr) mi avevano lasciato quasi niente nel piatto, ho reagito. “Cosa mi lasciate, la briciola?”. Lo avrei fatto anche nella vita reale. Cosa dovevo fare? Far finta di assaggiare?».
Conclusione: «È uno show tv. Chi vuole lo guardi, chi non vuole spenga. Ma gli insulti no. Anche se gli ascolti sono stati ottimi e io ho ricevuto molti elogi. Sono andata bene, sembra. Ma non pensavo di dover pagare un prezzo così alto dal punto di vista personale».
I social non rappresentano la società, questo dovremmo ricordarcelo… «Sì, ma intanto gli insulti ti fanno male. Ti senti violata nella tua persona. E non dovrebbe più succedere. Mai. Se il mio caso può servire da esempio, beh, ne sono felice. Per me Masterchef è un momento di grande crescita professionale. Ma sono inquietata da questa reazione. Se ne è accorto Tonino (Cannavacciuolo, ndr), che quel giorno mi è stato vicinissimo e mi ha chiamato almeno sei volte, mentre cucinava, per sapere come stavo. E a fine giornata mi ha detto: Antò, chiudi quel cellulare. Ma mi hanno telefonato anche Bruno e Joe. Erano tutti costernati. Io non voglio abituarmi a una cosa del genere, però. E se essendo famosa posso fare qualcosa per fermarla, beh, voglio farlo. Rivendico il diritto di essere me stessa, senza dover chiedere scusa».
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