LETTERE DA PIANO DI SORRENTO
E LA GENTE MANGIA LA PIZZA…
Pizzafest: una tre giorni gastronomica alla fine di agosto, a Piano di Sorrento. La manifestazione culinaria ha avuto enorme successo, a sentire i commenti. Quando si tratta di mangiare, di fare festa, la gente ci sta sempre; va bene, ma non va bene l’indifferenza, l’apatia per gli avvenimenti che ci sono caduti addosso in questi giorni di estate. Il bilancio non è stato certamente positivo e fa soprattutto rabbia la indisciplina ed inciviltà di tante persone che, in un periodo di siccità come quello che abbiamo attraversato, incuranti del pericolo, hanno acceso fuochi nei boschi, hanno sparato botti e contravvenuto alle più normali norme di sicurezza.
Con la siccità si sono verificati puntualmente gli incendi, questa pagina vergognosa che si apre d’estate sulla nostra bella penisola. Scartate definitivamente le ipotesi di autocombustione ed ammettendo pure qualche raro episodio di piromani psicopatici, siamo ormai certi che si è di fronte ad azioni “dolose” di mafie ed affini.
Una vera e propria associazione a delinquere di soggetti squallidi, vigliacchi, di incoscienza patologica, i quali, per varie motivazioni, come il dispetto per un mancato posto di lavoro, o per l’accaparramento di fondi per il rimboschimento o coll’intenzione proprio di distruggere i parchi naturali e le zone di tutela ambientale, si associano, con modalità di esecuzione, studiata a tavolino.
Si sfruttano circostanze come quella attuale, dopo lo smembramento del Corpo Forestale e la “vacatio legis”, se possiamo definirla così, in attesa del riordino delle competenze degli organismi preposti nelle operazioni di spegnimento dei fuochi, profittando, altresì, della carenza di personale, dirottato in altre zone di intervento, e così si ha libertà di operazione e si perfezionano veri e propri disastri ambientali: come quanto è avvenuto a Monte Faito, Santa Maria del Castello, Le Tore, etc. A favorire questo stato di cose vi è l’inefficienza ed inerzia delle Autorità di controllo, la mancata prevenzione, l’incoscienza nel consentire fuochi d’artificio in feste patronali, queste ultime vere e proprie occasioni per gli incendi. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, danni ambientali di notevoli dimensioni, con conseguenze “in itinere”. Infatti se vi saranno piogge violente nei posti colpiti dagli incendi la cenere favorisce lo scivolamento delle acque piovane e possono conseguire allagamenti, smottamenti, fiumi di fango etc, come si è verificato anni fa.
Ma la gente mangia la pizza e vuole i botti, e che siano di alta deflagrazione, nonostante gli effetti collaterali.
I responsabili delle Istituzioni poi, siano essi Sindaci, Regione e via discorrendo, di fronte ai conseguenti allagamenti, smottamenti, etc, pur sapendo che questi eventi sono da ritenersi “annunciati”, continueranno ad invocare le calamità naturali.
(avv. Augusto Maresca)
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