Allerta del Ministero della Salute: “Non consumate il prodotto portare indietro al negoziante”
Livelli di alluminio oltre la soglia su alcuni campioni di Tè Matcha. Allerta del Ministero della Salute: “Non consumate il prodotto portare indietro al negoziante”
È uno dei tè che vanno più di moda, anche in cucina, come guarnizione dei piatti più creativi degli chef. Ma ora sul té matcha cala un’ombra pesante. Come riporta il ministero della Salute, con la nota di richiamo del 05/04/2024, ma pubblicata solo oggi a distanza di 11 giorni, le indagini per la valutazione dei rischi hanno rilevato che una selezione di campioni di tè matcha è ricca di alluminio, e supera i livelli stabiliti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Nello specifico, come riporta la segnalazione del dicastero, un lotto testato dal produttore ha riscontrato che i livelli di alluminio superano di gran lunga la raccomandazione giornaliera dell’Efsa di un mg per kg di peso corporeo. Si tratta del lotto di produzione con scadenza del 30/06/2026 di Tè Al Matcha a marchio Shan Wai Shan prodotto nello stabilimento in Cina e venduto in contenitore 12×80 grammi. Il Tè è commercializzato in Italia dall’International Trading srl con sede a Baranzate, in provincia di Milano alla via Falzarego n 26. Alla luce di questo richiamo per i consumatori, l’assunzione di alluminio attraverso il consumo regolare (giornaliero) di un singolo alimento come il tè, che rappresenta una parte considerevole dell’assunzione settimanale tollerabile o addirittura la supera se consumata regolarmente, non è tollerabile dal punto di vista tossicologico. Ricordiamo che l’alluminio è uno dei metalli più comuni sulla terra. In particolare l’erosione delle rocce e l’attività dei vulcani, ad esempio, porta al rilascio di composti di alluminio nell’acqua e nell’aria, e l’alluminio viene spesso ritrovato nel suolo e nelle piante. Per l’uomo, l’esposizione avviene per la maggior parte attraverso alimenti e bevande. In particolare, molti prodotti alimentari di uso comune sono contaminati, così come alcuni prodotti alimentari processati e materiali per il confezionamento. Ad ogni modo, la contaminazione avviene anche attraverso altre fonti, quali i medicinali e i cosmetici, nonché alcuni giocattoli. Alti quantitativi di alluminio possono danneggiare il sistema nervoso, le capacità riproduttive e lo sviluppo osseo. Per questa ragione nel 2008, l’EFSA (European Food Safety Authority) ha stabilito un limite massimo settimanale tollerabile di assunzione pari a 1mg di alluminio per kg di peso corporeo. Il tè matcha è un tè verde non fermentato, le cui foglie vengono polverizzate e direttamente sciolte all’interno dell’acqua. La maggior parte dei prodotti presenti sul mercato italiano sono rappresentati da polvere di tè pura. Altri prodotti, invece, sono rappresentati da prodotti contenenti questo tè come ingrediente, quali bevande fredde, succhi, prodotti di pasticceria, ecc.. A scopo precauzionale, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, raccomanda di non consumare il prodotto segnalato e restituirlo al punto vendita d’acquisto dove sarà rimborsato o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della ASL locale.
Fonte : PositanoNews.it