Napoli scatta la solidarietà dopo il raid contro la pasticceria “Poppella” tre generazioni di artigiani delle bontà dolciarie partenopee – il cui ultimo erede è l’inventore dei gustosissimi “fiocchi di neve”.
Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, i Verdi e “il popolo de La radiazza di Gianni Simioli” sono andati nella pasticceria di Poppella a mangiare fiocchi di neve in segno di sostegno concreto contro la violenza della camorra e invitano tutti i napoletani onesti a fare altrettanto “per dimostrare solidarietà concreta a chi ha scelto di lavorare nel suo quartiere, anche se è considerato un quartiere difficile e in mano alla criminalità”..
Purtroppo si torna a sparare al rione Sanità. Un quartiere senza più pace. Due uomini armati poco prima delle 7,30 hanno esploso quattro colpi di pistola calibro 9×21 contro le vetrine del negozio, che a quell’ora era aperto anche se titolare e dipendenti si trovavano nel laboratorio e nel locale non c’erano ancora clienti. Il tutto a meno di mezzo chilometro dal luogo in cui un anno e mezzo fa venne assassinato Genny Cesarano, il giovanissimo innocente trafitto da un proiettile vagante esploso durante una “stesa”.
Gli investigatori della Polizia di Stato sono orientati ad inquadrare questo ennesimo episodio di violenza metropolitana in un contesto estorsivo. Perché la camorra non vive solo di piazze di spaccio di droga, ma anche del “pizzo”.
Eppure il titolare dell’esercizio commerciale – il 42enne Ciro Scognamiglio – interrogato dagli uomini della Squadra mobile ha negato di aver mai subito minacce o richieste di denaro. Non aiuta certo il contesto ambientale. Nessun testimone, e – soprattutto – l’assenza degli impianti di videosorveglianza stradale, più volte promessi e mai portati a termine alla Sanità. Il raid è avvenuto di fronte a una scuola elementare, la “Angiulli”, dove stavano per entrare centinaia di bambini.
I colpi, esplosi ad altezza d’uomo, avrebbero potuto provocare una strage. All’ingresso della pasticceria “Poppella” campeggia una videocamera puntata sul marciapiedi. Impianto di sorveglianza ovviamente privato, sistemato a spese del titolare del negozio. Ma dalle immagini acquisite dalla Scientifica non sarebbero emersi elementi utili ad identificare gli autori dell’aggressione.
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