In una delle scene più divertenti della versione cinematografica del capolavoro di Eduardo Scarpetta “Miseria…
In una delle scene più divertenti della versione cinematografica del capolavoro di Eduardo Scarpetta “Miseria e Nobiltà“, Enzo Turco (Pasquale il fotografo), con rassegnazione, affida il suo soprabito a Totò (Felice Sciosciammocca) dicendogli di andare dallo charcutier, e Totò, da par suo replica all’amico chiedendo chi sia questo “sciarquietièr“. Enzo Turco, infastidito, aggiunge: il pizzicagnolo, il salumiere! Totò, non contento, con soddisfazione finisce la gag con una liberatoria affermazione: “Ah il casaduoglio!” La regia era di Mario Mattoli ed eravamo nel 1954. A Napoli, molti spettatori, intervistati all’uscita dal cinema, che cos’era un casaduoglio lo sapevano, e magari andavo a comprarci regolarmente del culatello come della soppressata di Norcineria artigianale, meglio ancora salame speziato, come pure capocollo, lonzino e guanciale, formaggi di tutti i tipi, friarielli, cavoli, peperoni e se occorreva anche sapone di Marsiglia. Beh, questo per dire che tanti anni fa a Napoli e dintorni ‘O casaduoglio, non era semplicemente una salumeria ma un luogo familiare nato per essere un porto sicuro per le famiglie del quartiere; luogo dove al primo posto c’era la qualità della merce sui banchi e la cordialità e serietà del salumiere. Enzo Bracale ci insegna che la parola ha origini latine, da caseum e oleum, cacio e olio, prodotti che ogni salumiere aveva e che spesso erano, come si direbbe oggi, a chilometro zero, “roba paesana” parola di don Felice Sciosciammocca. Cacio, olio, salumi, pasta, vino e quant’altro di paesano e non sono prodotti che da qualche tempo si possono acquistare a Priora da “‘O Casaduoglio” di Enzo Alfano. Dopo trent’anni, infatti, il suo mitico “Pub America” è tornato agli albori, è ridiventato l’antica salumeria degli anni Cinquanta del piccolo borgo sorrentino, senza però rinunciare a offrire, previa richiesta, i mitici piatti che hanno reso famoso il pub nel tempo come le pennette, i panini, la fagiolata e le micro bruschette con il pane fatto in casa. Una nuova avventura quella di Enzo, e non poteva essere diversamente per un ragazzo che a suo tempo ha scelto come emblema della sua attività gli Stati Uniti con tanto di bandiera a stelle e strisce e pellerossa sul piede di guerra. L’America, il Paese delle grandi opportunità per tutti, e di chi a realizzare i propri sogni non sa rinunciare. Il lockdown anti covid_19 è stato un momento duro per tutti, il post lo è ancora di più, perché con le nuove misure anticontagio molti ristoratori hanno dovuto fare i conti con i metri quadri a disposizione, eppure Enzo si è rimboccato le maniche tirando fuori dal cilindro qualcosa d’interessante che nel suo “villaggio”, come lui stesso ama chiamare Priora, funzionerà certamente. Percorrete via Nastro verde fino all’insegna “Priora”, raggiungete la chiesa di Sant’Attanasio vescovo, uno dei più antichi templum extra menia di Sorrento, a pochi passi troverete ‘O Casaduoglio. Fareste bene a fermarvi un attimo, a godervi l’aria buona, la frescura sotto la chioma degli alberi d’estate, il profumo del mosto a ottobre, quattro chiacchiere con Enzo come si faceva un tempo mentre scegliete rilassati la verdura di stagione. Lasciatevi consigliare su salumi e formaggi. Un nuovo inizio per la famiglia Alfano di Priora: Viento cavero che saglie/Tieni cumpagnìa ‘e criature/Puort’ lacreme e sudore/A chi cerca ‘e annasconnere ‘e culure/Leva ‘o peso d’ ‘a fatica/Je mo parto… nun me fa sentì ‘a paura*. In bocca al lupo!
di Luigi De Rosa
*Te vengo a cercà, La Maschera (2016)
(foto tratte dal web)
Fonte : PositanoNews.it