La ripartenza in Penisola sorrentina vede i ristoranti della chiocciola in prima linea. Termometri digitali,…
La ripartenza in Penisola sorrentina vede i ristoranti della chiocciola in prima linea. Termometri digitali, mascherine, sanificazioni, menù plastificati, su lavagna o direttamente in digitale sui cellulari, pagamenti tramite wireless, prenotazioni, ma soprattutto tavoli all’aperto e distanziamento tra essi di almeno di un metro e mezzo, con standard superiori a quelli dettati da norme e disciplinari di distanziamento sociale e sicurezza sanitaria. Antonino Siniscalchi per Il Mattino riporta i locali aperti a poche settimane dalla ripartenza dopo il lockdown.
Regole per restituire la serenità, attenti a non compromettere il senso di calore ed di accoglienza tipica di Slow Food. «Continuiamo a fare ciò che abbiamo sempre fatto garantendo ancora più igiene, più sicurezza, più tranquillità»: è il messaggio dei cuochi di Slow Food della penisola sorrentina. Più lentamente, come dice la parola slow, nel senso di resilienti, ma più sicuri di prima. E le osterie e i locali slow hanno per l’occasione aggiunto una parola al loro slogan: Buono, pulito, giusto e sicuro, come recita il recente manifesto dei cuochi e pizzaioli di Slow Food della Campania, perché la loro identità non cambia, ma si adatta. Dunque l’inossidabile rapporto con la terra e i produttori slow del territorio caratterizzerà sempre i piatti ed il rapporto privilegiato con il circuito dei contadini, allevatori, trasformatori e pescatori, improntati per questo ad una cucina di territorio, genuina e con le radici nella gastronomia tradizionale familiare.«L’osteria del futuro dovrà sempre più essere simbiotica con il territorio e con le persone che lo abitano, perché solo così si può interpretare il buono al buono, pulito e giusto, che è la definizione di qualità che vogliamo e dobbiamo perseguire», le linee guida della piccola comunità dei locali slow della penisola sorrentina.
Con Franca Di Mauro dell’Osteria Il Cellaio di Don Gennaro località San Vito a Vico Equense; Antonio Cafiero dell’Osteria La Conca, spiaggia di Alimuri a Meta; Mario Persico dell’Agriturismo Antico Casale sui Colli di San Pietro a Piano di Sorrento; Amelia Mazzola dell’Osteria La Torre nel borgo di Santa Maria Annunziata a Massa Lubrense e Mimmo De Gregorio dell’Osteria Lo Stuzzichino a Sant’Agata sui Due Golfi. Si tratta di osterie e trattorie che custodiscono l’immensa biodiversità della Penisola Sorrentina che tutto il Mondo ci invidia e che ha fatto grande anche la cucina degli stellati. Si riparte. “Con le regole di oggi e l’amore di sempre.”
Fonte : PositanoNews.it