Nella ricorrenza del 2 Novembre, giorno di commemorazione dei cari defunti, le famiglie vicine e lontane muovono verso le lapidi dei propri cari per porgere un pensiero e un saluto. Oggi in Costiera Amalfitana, per recarsi ai cimiteri si ci sposta con auto e navette, ma in passato le donne erano costrette a spostarsi a piedi per vegliare i propri defunti, dedicando anche mezza giornata ai loro cari passati a miglior vita: per questo motivo si dice che facendo ritorno a casa, le massaie che non avevano tempo di mettersi ai fornelli, era uso mangiare dall’impasto di grano, con pomodoro, origano e aglio e con l’aggiunta di acciughe sotto sale.
Queste pizze nella prima metà del secolo erano vendute lungo le strade che giungevano ai cimiteri da donne che le portavano avvolte nella carta, in ceste di vimini. Tramonti, che invece aveva dei forni in ogni angolo del paese, era protagonista di una “temporanea” riconversione di quei luoghi in cui si cuocevano i famosi mascuotti, ovvero il pane biscottato, per cuocere le famose pizze dall’impasto integrale, quell’arte contadina che è stata tradotta nella realtà che oggi è ormai nota. Nella memoria di molti è infatti viva la storia del forno di Luchetto Apicella, a Polvica, che sfornava questa tipologia di pizze.
La “pizza nera” di Tramonti, così dal colore del grano scuro, che diventa anche un simbolico riferimento al colore del lutto. L’uso del grano nel Meridione in questa ricorrenza proviene dalla Grecia, sin dal neolitico, che ha portato sulle nostre coste il legame tra il culto dei morti e i riti alla fertilità del grano, che indica la resurrezione. Il grano è infatti un elemento naturale che troviamo nella Settimana Santa, come addobbo del Sepolcro di Cristo, ma che ereditiamo anche dal culto greco di Demetra, la Madre della Terra, artefice della vita e della morte.
L’usanza di mangiare la pizza nel giorno dei Morti secondo la locale tradizione è vista anche come pratica dell’astinenza dal mangiare carne nel rispetto dei defunti: questa usanza non è inusuale, tale che la commemorazione dei defunti è stata introdotta con riti bizantini, previsti il primo sabato di Quaresima, giorno in cui fu stabilito che alla carne si doveva preferire il grano e il miele che nella cultura cristiano ortodossa è la koliva, che ha diverse varianti nel Sud Italia.
L’articolo Perchè a Tramonti e in Costa d’Amalfi c’è l’usanza della pizza nel giorno dei Morti? proviene da Positano News.