Piano di Sorrento. Oggi nella Cappella di San Liborio si festeggia Sant’Antonio e, nella giornata…
Piano di Sorrento. Oggi nella Cappella di San Liborio si festeggia Sant’Antonio e, nella giornata dedicata al Santo, si rinnova la trazione della pizza di crema come racconta Luigi Iaccarino, cultore di storia e tradizioni locali: «In ogni famiglia del Casale nei giorni di festa non mancava mai la “pizza di crema” o come oggi si appella la torta della nonna. Era un dolce che costava poco perché i suoi ingredienti erano presenti nella maggior parte delle famiglie di San Liborio, proprio perché la loro primaria attività era quella della cura dei campi e degli agrumeti e le loro credenze erano piene di cose genuine e buone, di produzione propria, come oggi si dice a Km 0.
La sugna, per potere preparare una buona pasta frolla, era di primo ordine, ricavata dal pingue maialetto, cresciuto sotto l’occhio attento del padrone come pure la freschezza e la bontà del latte, appena munto dalle mucche di casa ed ancora spumeggiante per potere preparare una crema genuina. Fresche e rosse le uova erano appena prese dal pollaio, posto vicino casa ed altrettanto nostrane e squisite le amarene sciroppate, raccolte dagli alberi della “levara”, fatte essiccare al sole, snocciolate e così pronte per ottime marmellate, sciroppi e conserve. Ecco gli ingredienti essenziali ed il segreto naturale per ottenere una specialissima e gustosissima “pizza” di crema all’insegna della bontà e della freschezza, il tutto mischiato sapientemente con della buona farina. E per la crema “nera” si tirava fuori dallo stipone la tavoletta di cioccolata avuta regalata per le feste di Pasqua o il pacchetto di cacao, conservato con attenzione lontano dall’umidità. Gustare infine il dolce ben riuscito, addentando con piacere i due strati di crema nella squisitezza dei due sapori e nella bellezza dei due colori, non è cosa da poco: è questa vera benedizione.
A buona ragione possiamo affermare forse, ed anche senza forse, che il dolce tipico di San Liborio è proprio “ ‘a pizza ‘e crema” perché affonda il suo essere, la sua preparazione, i suoi ingredienti in caratteristiche che insieme rappresentano la specificità della sua storia semplice di antico Casale….dopo poi viene forse la pastiera, il casatiello, i cannoli, le zeppole…ma la prima è proprio lei».
Fonte : PositanoNews.it