Piano di Sorrento ( Napoli ) . L’appuntamento è alle 19 nel locale trandy della…
Piano di Sorrento ( Napoli ) . L’appuntamento è alle 19 nel locale trandy della Penisola sorrentina nel giorno di ferragosto, il “cuoppo” con il calice di vino, il locale – vineria di due sorelle venete , un vero e proprio gioiellino che ti fa vivere in una nuova dimensione.
Uno degli elementi caratterizzanti dello street food napoletano, oltre la pizza a portafoglio e la pizza fritta, è il cuoppo di fritture. Il cuoppo è un cartoccio a forma di cono che si riempie con ogni sorta di fritto. RAPPRESENTA IL CLASSICO CIBO DA STRADA CHE SI PUÒ CONSUMARE IN COMPAGNIA O DA SOLI È servito in strada, si può trovare nelle rosticcerie o nelle friggitorie, ma è presentato molto spesso anche in pizzeria come antipasto, servito a tavola con la sua tipica forma. Rappresenta un classico cibo da strada che si può consumare in compagnia o da soli, magari in sostituzione del pranzo e della cena, ma va bene anche come aperitivo. Bisogna fare una distinzione ben precisa, perché il cuoppo può contenere due tipologie diverse di fritti, da quelli che contengono solo pesce fritto a quelli che invece contengono mozzarelle impanate, crocchè, arancini e tanto altro. Vediamo bene nello specifico di cosa si tratta.
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Cuoppo di terra: il cuoppo di terra, chiamato così perché caratterizzato da ingredienti non di mare, può essere costituito da molti elementi. Di base non devono mai mancare crocchè di patate, arancini di riso e zeppoline di pasta cresciuta. Ma c’è chi ci aggiunge anche delle verdure pastellate, come melanzane, zucchine, fiori di zucca ripieni di ricotta e passati poi nella pastella. Se c’è spazio, c’è anche chi aggiunge mini frittatine di pasta. Durante il fenomeno, un po’ scemato, delle patatinerie partenopee, anche quelle erano servite nel cuoppo.
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Cuoppo di mare: il cuoppo può essere anche riempito con ingredienti a base di pesce. Ne sono un esempio i cuoppi di alici fritte, di baccalà fritto, arricchiti con le zeppoline di mare, ossia pasta cresciuta con alghe, oppure con anelli di calamari e moscardini passati prima nella farina e poi in padella.
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Cuoppo dolce: negli ultimi tempi, in alcune friggitorie, si è diffusa la moda di presentare il cuoppo anche in versione dolce. Sostanzialmente l’elemento principale solo le graffette, o zeppoline dolci che dir si voglia, che sono cosparse di zucchero e in alcuni casi ricoperte anche di cioccolato. Non si riesce a resistere alla tentazione, una graffetta tira l’altra.
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Come si devono preparare i fritti: il rischio che si corre, quando si vuole preparare il cuoppo, è quello di utilizzare l’olio sbagliato e di friggere i vari elementi nello stesso olio. Quindi, anche se sembra scontato dirlo, il pesce non può essere fritto insieme agli ingredienti di terra, altrimenti ne guasterebbe il sapore, né quelli dolci. Solitamente, per friggere, si utilizza olio di semi, di arachide, di girasole, meglio evitare chi utilizza olio di palma, perché non renderebbe giustizia al prodotto.
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Come va servito un cuoppo: prima di tutto, la frittura deve essere bella asciutta e non troppo untuosa. Per capire come una frittura sia stata realizzata ad hoc, basta vedere se sulla carta del cuoppo ci sono larghe macchie di unto, segno che i fritti non sono stati asciugati bene. E poi può essere davvero fastidioso avere le mani impregnate di olio.
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Come va consumato: il cuoppo deve essere servito e gustato ben caldo, altrimenti perde tutte le sue caratteristiche, ossia la croccantezza dei fritti, la freschezza degli ingredienti. E poi, diciamoci la verità, ogni tipo di frittura, servita fredda, non è piacevole da gustare
Fonte : PositanoNews.it