Enogastronauti di Positanonews, Bentrovati. Oggi vi parlo di un vino molto apprezzato in tutti i…
Enogastronauti di Positanonews, Bentrovati. Oggi vi parlo di un vino molto apprezzato in tutti i continenti, ma che richiede, per la sua produzione, un grande lavoro e microclima particolare, prediligendo temperature abbastanza rigide, il Pinot Nero, e in questo caso, quello prodotto dall’azienda Bressan Maestri Vinai,sita a Farra d’Isonzo in Friuli Venezia Giulia. Le vigne atte alla produzione delle uve di pinot nero necessarie all’ottenimento di questo vino, vengono prodotte nelle frazioni di Corona, facente parte del comune di Mariano del Friuli, e Farra d’Isonzo, Comune di Gorizia, e furono impiantate nel 1990 , portate avanti con impianto a Guyot unilaterale con 4/5 gemme per ceppo, alle quali viene effettuata una leggera cimatura estiva, atta a migliorare il rapporto foglie-grappoli d’uva, e senza nessun tipo di concimazione. Il terreno,a scheletro prevalente, con forte presenza di Sesquiossidi di ferro, associato alla scarsa dotazione di sostanza organica ed elementi nutritivi, induce nella vite uno sviluppo vegeto – produttivo estremamente moderato, con positive ripercussioni sui componenti macro e micro compositivi dell’uva e del vino..
La resa di uva per ettaro si aggira sui 4100 kg, con circa 1 kg di resa per ceppo- La raccolta delle uve avviene sempre manualmente,per poi procedere con diraspapigiatura soffice, lunga macerazione con fermentazione principale su bucce, alla temperatura controllata di 24°C, mediante refrigerazione con acqua di pozzo,per poi passare alla svinatura e al proseguo dell’attività fermentativa lenta per ulteriori 30 giorni. Conservazione in recipienti di acciaio inox e successivo affinamento per almeno 2 anni in botti di rovere da 2000 litri. Messo in bottiglia ed alloggiato in cestoni da 500 bottiglie, viene posto in magazzino termo-condizionato per il successivo affinamento. – Questa lavorazione consente l’ottenimento di un rosso da lungo invecchiamento. In questo caso la lunga macerazione abbinata all’elevata acidità fissa predispongono il vino ad una lunga sosta per l’affinamento. – Alcol svolto: 13,5% vol. – Acidità totale: 6,20 g/l NOTE DI DEGUSTAZIONE: al naso, il primo impatto è la speziatura, pepe nero, ginepro, subito poi, il lampone e la mora selvatica. In bocca è secco, lungo e con buona persistenza Con l’invecchiamento si evolve in elegante bouquet etereo di sottobosco,tartufo e muschio. Io l’ho abbinato ad una tartara di salmone affumicato con cipolla, capperi, olive servito su una fetta di pane al farro tostata , e mi è molto piaciuto. Prosit!
Arturo Terminiello-Maitre D’O e Maitre Sommelier
Fonte : PositanoNews.it