Pizzeria 49 di Pietro Cafiero a Piano di Sorrento , la ricetta della Pizza Nerano…
Pizzeria 49 di Pietro Cafiero a Piano di Sorrento , la ricetta della Pizza Nerano e la farina di Petra. Siamo passati di qui la sera di San Michele, il patrono dei carottesi, in questa traversa che si imbocca da Piazzetta delle Rose e dobbiamo dire che il locale di Pietro è sempre più accogliente e ben curato. Lo spazio esterno riqualificato e abbellito da oggettistica e disegni appropriati, anche l’ambiente deve dire la sua. Insomma un posto che merita, noi abbiamo assaggiato un’ottima focaccia, riprendiamo la ricetta dei condimenti della Pizza Nerano , un classico per la Penisola sorrentina
Pizza Nerano con Bufala,Provolone del Monaco,Olio Extravergine Evo Bio,Grattugiata di Limone di Sorrento
Da sottolineare l’uso della farina Petra . L’uso della farina comunica la propria identità, e da questo punto di vista Pietro ci sa fare, sacchi di farina anche all’interno del locale, non ammassati a caso, ma di fatto diventano ornamentali ed identitari del locale. Complimenti.
Cosa è la farina Petra?
Petra di Molino Quaglia è la prima farina di frumento con un’identità così marcata da emanciparla dall’esistenza anonima di tante altre indistinte e reciprocamente sostituibili per la sola convenienza del prezzo. Tra tutte, Petra macinata a pietra (con l’esclusivo processo Augmented Stone Milling) è stata fin dall’origine una farina dal profumo antico e, nello stesso tempo, panificabile come quelle moderne; una farina fresca e pulita, diversamente da quelle surriscaldate e sporche di un tempo, che ha riportato in vita ingredienti abbandonati perché dannosi per la salute dei consumatori e dal gusto poco appagante. Caratteristiche che possono fare la differenza soprattutto in un momento particolare dovuto al coronavirus covid-19
Petra è stata la prima farina italiana macinata a pietra in un impianto industriale moderno, potenziato con l’innesto di macine a pietra in un flusso di molitura completo: a monte un “occhio bionico”, una selezionatrice ottica con capacità avanzatissime di scarto purificatrice del grano, e a valle sofisticati diagrammi di perfezionamento della macinazione attraverso spazi e velocità modulabili dei rulli di ghisa, le maglie dei setacci abburrattatori e la “mano bionica”, cioè il controllo elettronico della granulometria, per realizzare esclusivamente farine di tipo 1 e di tipo integrale (secondo normativa nazionale).
Fonte : PositanoNews.it