Positano Fortunata Cilento con la Taverna del Leone nell’Alleanza Cuochi Slow Food, sono in 23 in provincia di Salerno, fra Costiera amalfitana e Cilento e non solo. In Costa d’ Amalfi ci sono
Fortunata Cilento – “La Taverna del Leone” (Positano) ; Domenico Ferraioli – “Hostaria di Bacco” (Furore); Giuliano Donatantonio – “Pineta 1903” (Maiori); Pasquale Vitale – Ristorante “Pascalò” (Vietri sul Mare) ;Francesco Maiorano – “San Francisco Pizzeria” (Tramonti)
Ecco l’elenco completo degli altri ristoranti della provincia di Salerno
Valentino Tafuri – “Tre Voglie” (Battipaglia)
Salvatore Avallone – “Cetaria” (Baronissi)
Paolo De Simone – Pizzeria “Da Zero” (Vallo della Lucania)
Lorenzo Principe – “Famiglia Principe 1968” (Nocera Superiore)
Vitantonio Lombardo – “Locanda Severino” (Caggiano)
Giovanna Farina – “O’ Ca Bistrot” (Nocera Inferiore)
Matteo Cardamone – “Osteria Mediterranea Sesta Stazione” (Vietri sul Mare)
Pasquale e Luca Tarallo – Ristorante “Paisà” (Agnone Cilento)
Vito Buccella – “Paribiosteria” (Capaccio Scalo)
Antonio Petrone – “Pensando a te” (Baronissi)
Vito De Vita – “Pizzaart” (Battipaglia)
Antonio Vernieri – Pizzeria “L’Eden” (Vallo della Lucania)
Pasquale Bisogno – Pizzeria “Nonna Nannina” (Cava de’ Tirreni)
Mario De Rosa – “Profumi e Sapori Villa Silvia” (Marina di Camerota)
Gennaro Coppeta – Pizzeria “Resilienza” (Salerno)
Domenicoantonio Passero – Ristorante “Le Gatte” (Santa Maria di Castellabate)
Emiliano Ciancio – Ristorante “Mediterraneo” (Salerno)
L’Alleanza dei Cuochi Slow Food è l’ultima utile trovata di Carlo Petrini (gastronomo, sociologo, scrittore) nel 1986, in Piemonte, fonda Slow Food con il nome di Arci Gola ponendosi come obiettivo la promozione del diritto a vivere il pasto. Diviene internazionale nel 1989 come Movimento per la tutela e il diritto al piacere: attraverso la cultura e la convivialità viene raggiunta una nuova agricoltura dove due tipi di sostenibilità (ambientale e sociale) diventano indispensabili.
È il 2000 quando si aprono le porte ad un nuovo progetto, i Presìdi Slow Food: la salvaguardia delle piccole produzioni artigianali/tradizionali vengono rilanciate nella cerchia della salvaguardia. E negli anni seguenti si sono sviluppati diversi progetti nella rete Slow Food, favorendo così l’incontro di cuochi e produttori di cibi locali.
Conservare e custodire la biodiversità agroalimentare vuol dire valorizzare il ruolo fondamentale dei cuochi i quali divengono portavoce dei loro territori, con il potere di valorizzare i piatti con inventiva, con la propria conoscenza. Sulla base di tale elaborazione si costruiscono, nel 2006, le basi di un’alleanza: oltre 1000 cuochi provenienti da 150 paesi si riuniscono a Torino insieme a produttori di tutto il mondo facendosi promotori di un’agricoltura buona, pulita e giusta.
In Italia il progetto dell’Alleanza nasce nel 2009 e oggi si è diffuso in Marocco, Olanda e Messico: i cuochi che ne fanno parte si impegnano a conoscere i produttori dai quali si riforniscono con una particolare attenzione all’ambiente, al benessere animale; impiegano materie prime d’eccellenza fornite da agricoltori, pescatori, artigiani che preservano i saperi tradizionali.
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