La Villa Romana di Positano entra sempre di più nell’immaginario collettivo della Costiera e del…
La Villa Romana di Positano entra sempre di più nell’immaginario collettivo della Costiera e del territorio come un luogo simbolo della perla della Divina. Al ristorante “La Cambusa”, che in poco tempo è diventato una colonna portante della ristorazione a Positano, sono comparsi i tavoli dedicati alla splendida Villa che, come abbiamo riportato ieri, è fra i siti FAI da visitare in Costiera amalfitana il prossimo 23 e 24 marzo per le giornate FAI. L’evento culturale coinvolge tutto il Paese, con oltre 1100 siti aperti eccezionalmente e in Costa d’Amalfi ve ne sono ben quattro. L’iniziativa è promossa dal Fai dal 1993 e finora ha richiamato 11 milioni di visitatori.
Situata sotto la chiesa di Santa Maria Assunta, davanti la spiaggia, la villa romana nasconde i suoi tesori a dieci metri di profondità e tra due settimane esatte sarà finalmente aperta al pubblico.
All’interno, come detto, spiccano non solo i tanti reperti rinvenuti, ma in particolare gli affreschi. Il blu egizio della villa a Positano, rimasto intatto per duemila anni, conserva lo stesso splendore dei secoli passati, prima che la colata di fango misto a cenere e terreno dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. lo seppellì insieme alle sfortunate Pompei ed Ercolano.
La dimora gentilizia del periodo romano venne riscoperta nel 2003 ma era già nota nel 1758 dai Borbone. Gli scavi, effettuati in più fasi tra il 2004 e il 2006 e il 2015 e il 2016, hanno portato alla luce e ben conservato l’ambiente del triclinio, ovvero la stanza da pranzo che occupava tutta la baia di Positano.
Fonte : PositanoNews.it