Roberto Marrone di Positano è il sommellier di eccellenza de I Curti, un connubio fra Vesuvio e Costiera
Dopo il servizio sulla presenza a Gustus a Napoli, una piccola parentesi che riguarda la perla della Costiera amalfitana . Roberto è l’ultimo entrato nella famiglia de ‘E Curti, ha sposato Sofia, figlia di Angelina. Sommelier e conoscitore delle migliori realtà produttive nazionali, anche e soprattutto di piccole dimensioni, sceglie etichette di grande profilo, economicamente democratiche ed abbinate alla tradizionale offerta gastronomica del locale. Inoltre spazia, con lo stesso principio, anche in zone non nazionali (soprattutto Francia) dove il rispetto del territorio e delle vocazioni storiche dettano le linee delle produzioni.
Parliamo di questa eccellenza della Campania in provincia di Napoli . “Curti”, in dialetto napoletano, è l’aggettivo per qualificare persone dall’altezza inferiore alla norma. Luigi ed Antonio Ceriello, due fratelli originari di S. Anastasia, paese vesuviano alle falde del Monte Somma, erano dei nani Lillipuziani, “curti”, appunto, nell’idioma corrente.
Questi, dopo aver girato tutta la nostra penisola come presentatori di spettacoli circensi, decidono di ritornare nel paese d’origine e di utilizzare una parte del poliedrico bagaglio culturale acquisito in anni di lavoro in giro per quei forzieri di tradizioni enogastronomiche, che sono i comuni italiani.
Infatti nel 1952 rilevano un’osteria con cucina aperta nel 1924 da un loro zio il quale, preferendo i piaceri terreni a quelli dello spirito, aveva abbandonato l’abito talare; l’osteria, inizialmente, conserva il nome “o’ monaco”, il monaco in dialetto, datogli dal fondatore.
Don Luigi “ ‘o curto”, il più “pubblico” dei due fratelli, muore nel 1973 lasciando ancor oggi un vivo ricordo, di foscoliana memoria, non solo tra i suoi compaesani. La tradizione culinaria viene portata avanti dall’altro “curto”, Antonio, coadiuvato ai fornelli, come dal lontano ’52, dalla sorella Assunta, dalla loro nipote Angela e, dal ’65, dal marito di quest’ultima, Carmine D’Alessandro.
Quando nel 1990 muore l’ultimo dei due “curti”, il tipico locale è ormai fortemente ancorato ai dettami gastronomici e gestionali dei “curti”, gelosamente custoditi dai loro successori (Assunta, Angela, Carmine), i quali, con animata passione ed accresciuta professionalità, hanno ampliato la scelta di
leccornie, senza però dimenticare i solidi legami con la tradizione locale.
Nel 1995, i due figli di Angela e Carmine, Vincenzo e Sofia, sotto l’egida di zia Assuntina, decidono di commercializzare “ ‘o nucillo”, producendolo secondo quanto prescritto da una ricetta del 1904 custodita dai “curti”, i quali l’avevano adoperata per realizzare sin dall’inizio il fine pasto diventato poi una graditissima consuetudine del loro locale.
Nel 2020 Carmine e Zia Assuntina vengono a mancare ma Sofia in cucina con Mamma Angelina e Vincenzo al Nucillo continuano a garantire la gestione familiare di una piccola grande realtà italiana.
Ora questa realtà si è “sposata” in tutti i sensi con la costa d’Amalfi grazie al nostro Roberto.
Roberto Marrone a Gustus
Fonte : PositanoNews.it