Sagre nel Cilento , un modo alternativo per vivere agosto nella natura e nelle tradizioni , ce ne sono tante, bellissima quella del fusillo a Felitto sulle gole del Calore ma ne fa un bell’elenco di questo paradiso della Campania nella provincia di Salerno Simone La Vecchia su Il Mattino
Tra storia e natura, antichi mestieri e sapori della cucina contadina alla scoperta di borghi dalle tradizioni intatte, dove anche la tanto bistrattata sagra o la rievocazione di episodi del passato, leggendari o meno, diventano occasione per una full immersion nelle tradizioni identitarie della miriade di paesi che compongono la provincia di Salerno. Insomma, un ferragosto alternativo al mare, che vede trionfare il Cilento, patria indiscussa della dieta mediterranea. Proviamo a tracciare l’itinerario del palato, condito da musica popolare,canti e danze che ci accompagnerà fino a domenica prossima.
Partiamo da Vallo della Lucania e dalla sua frazione storica Pattano, dove stasera si chiude «Strasapori», il festival internazionale del cibo di strada, che abbina lo street food internazionale ai piatti tipici campani. Spostiamoci a Perito, la terra delle fragole di bosco. E proprio tra i faggi secolari si terràl’ultimo appuntamento della «Festa nel Bosco», che vede protagoniste le massaie del paesino medievale. Da assaggiare il cacioricotta di capra e i cavatielli di sugo di castrato fatti a mano, oppure, le mulegname mbuttunate con la ciaula o con la minestra stretta. A Santa Marina in tavola la melanzana rossa Presidio Slow Food, vero elisir di giovinezza. Il viaggio riprende domani con una manifestazione secolare. Sul lungomare Perrotti di Santa Maria di Castellabate, a partire dalle 16,30, si terrà il «Palio della Stuzza»: venticinque sfidanti in lizza percorreranno un palo di legno di 18 metri, cosparso di grasso, per riuscire ad afferrare le tre bandiere poste all’estremità, senza cadere in acqua. Ancora cucina. A tortorella si celebra la Ciuparedda, tipica del basso Cilento: un misto di patate, melanzane, zucchine e peperoni sapientementi preparati. Sulle tracce della «cucina clandestina» ci trasferiamo nel Comune più piccolo della provincia, Valle dell’Angelo, per gustare una specialità ritrovata, il parmarieddù, un tipo di pasta fatt acon il grano antico Carosella mescolato all’acqua della locale sorgente, dagli alti contenuti minerali.
Tappa cult è Felitto (fino al 22 agosto) con il re fusillo, rigorosamente preparato a mano dalle donne del paese con il ferro, e condito con saporitissimo sugo di castrato e una spolverata di cacioricotta. Da non perdere la visita alle Grotte del Calore. Un tuffo nel Medioevo, invece, ad Ostigliano con i suoi millenari «Vasci Portuni e Pertose» trasformati fino al 15 in taverne. Imperdibile il pane di farina integrale cotto nei vecchi forni a legna e i vicciddi (frittelle) alle erbe preparati dalle anziane. Non dimentichiamoci che ci troviamo nelle terre dei briganti, ma pochi sanno che anche i Picentini erano rifugio dei ribelli al governo borbonico. Per chi non vuole allontanarsi troppo da Salerno c’è la fuga a Santa Tecla di Montecorvino Pugliano con le Notti dei Briganti (fino al 16). Qui, in piazza Quercione sarà possibile assaggiare le celebri lumache in camicia.
Ma ritorniamo in Cilento. Tra i boschi di castagno di Stio si terrà (17-23 agosto) l’appuntamento enogastronomico per eccellenza dei Ciccimmaretati, un cocktail di legumi, ricetta ancestrale della cucina povera. Dioniso si festeggia, invece a San Gregorio Magno, dove dal 16 al 20 si rinnnova «Baccanalia»: tra i vicoli di via Bacco, l’antico borgo del paese con le sue oltre seicento grotte centenarie scavate nelle rocce, si rivivranno i fasti delle antiche feste in onore di Bacco. A Morigerati (17 agosto) un suggestivo percorso tra i vicoli e le piazzette in occasione di Museo in Festa, pronti ad assaporare tipicità come la cinghialata e la ciauredda. Piatti rurali che ritroveremo ad Auletta dove oggi e domani si andrà in giro per masserie nell’ambito della kermesse «Mangiamo con i contadini», accompagnati da organetti e zampogne. Da segnalare, infine, la «Festa del Pane» (16-20 agosto) a Trentinara. Protagonisti anche i vicci, il viscuotto, la ciambotta e lo sfriuonzolo. Il tutto ovviamente condito da buon vino paesano e dalla musica popolare.
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