Minori festeggia Santa Trofimena la “Castagnara” copatrona della Costiera amalfitana con Sant’Andrea patrono di Amalfi….
Minori festeggia Santa Trofimena la “Castagnara” copatrona della Costiera amalfitana con Sant’Andrea patrono di Amalfi. Chiamata ” Castagnara” perchè si festeggia nel periodo della raccolta delle castagne. Alle 10 c’è la Solenne Pontificale presieduto da S. E. Mons. Alfonso Raimo, vescovo ausiliare di Salerno – Campagna – Acerno ed animato dal Coro Polifonico “Amici di S. Francesco” diretto dal M° Candido Del Pizzo. Seguirà la Processione della Venerata Statua di Santa Trofimena per le strade del paese. Alle ore 18.00: S. Messa solenne, presieduta da don Pasquale Avitabile, novello sacerdote. Al termine, canto del “Te Deum” di ringraziamento e bacio della Reliquia.
Ecco cosa ci ha scritto Gaspare Apicella . Minori in Costiera amalfitana si appresta a festeggiare in modo degno nel mese di novembre, interamente dedicato al culto di santa Trofimena tra il 5 ed il 27, due date care ai fedeli, con l’ultima dal sapore natalizio.
Proprio la settimana scorsa Minori ha ricordato un grande innamorato e devoto della Santa protettrice di Minori: don Pasquale Gentile, parroco della cittadina, asceso al cielo in giovane età dieci anni orsono.
Dove si trova adesso la casa parrocchiale un tempo c’era il vescovado; casa parrocchiale che era molto frequentata principalmente dai giovani, che ora hanno optato per altre divagazioni.
5 novembre è il giorno del martirio e dell’arrivo alla spiaggia dell’urna con il corpo della Santa Pattese, protettrice della cittadina di Minori in costa d’Amalfi, che, grazie alla presenza delle spoglie sante, fu elevata al rango di Diocesi autonoma con proprio vescovo residente e capitolo, alla pari di Ravello. Ora c’è il vescovo titolare
Siamo all’incirca nel 640 quando l’urna fu rinvenuta da una lavandaia intenta a fare il bucato alla foce del torrente per sè e per qualche nobile. Le spoglie di santa Trofimena sono sempre state oggetto di trafugamento fino ad essere traslate a Benevento per mano del principe longobardo Sicardo.
All’epoca possedere il corpo di un Santo era sintomo di potenza.
Una volta rientrato a Minori con grande tripudio di gente in lacrime, per timore di altri atti simili, i minoresi deposero il corpo sotto l’altare senza, però svelare il punto esatto del nascondiglio, che poi si rilevò essere sotto l’altare della cripta della basilica. Ma il tutto, naturalmente fu tenuto sempre nascosto e quando le persone che occultarono l’urna morirono fu impossibile per anni il ritrovamento, che avvenne poi la notte del 27 novembre del 1793.
Fonte : PositanoNews.it