Si prende atto, con immenso dispiacere, che il bando emanato dal nuovo comitato organizzatore del premio, afferente alle associazioni regionali coldiretti, aprol campania e a “federdop” e “unaprol”, condanna ad un ruolo marginale le produzioni di olio extra vergine di tutte le 46 aree a dop e igp italiane, sacrificate sull’altare di chissà quali interessi.
un capovolgimento di rotta doloroso, una rottura netta col passato, perpretrata ad opera della nuova “cordata” con metodi a dir poco dispotici, ai danni di un glorioso premio storico, quale quello della sirena d’oro di sorrento.
lo si capisce bene leggendo l’articolato del bando, ove si prevedono persino deroghe autorizzate dal presidente del comitato esecutivo del premio “sirena d’oro di sorrento”, alla conformita’ emessa dagli enti terzi notificati, o istituti certificatori delle produzioni dop/igp per gli oli a concorso.
I disciplinari di produzione, frutto della memoria secolare della civilta’ contadina, diventati carta straccia con l’unificazione delle categorie di fruttato, come previsto dal bando 2017.
Un olio con attribuzione di fruttato “leggero” o “medio leggero” valutato in contemporanea, o meglio insieme ad oli di fruttato “intenso”, non potra’ mai essere valorizzato per quello che merita, nella sola attibuzione del mero punteggio.
La giuria, e il relativo il panel, saranno costretti, ad assaggiare gli oli a concorso tutti insieme e per tutte le categorie di premiazione!!!
Chiunque abbia un minimo di dimistichezza in analisi sensoriale riesce a comprendere, in tali condizioni, quanta sia la difficolta’ di giudizio.
Nella storia, sin qui gloriosa del premio “sirena d’oro di sorrento”, gli oli a concorso, per la loro selezione e accesso alle fasi finali, venivano raggruppati:
• per aree dop di appartenza
• per categorie di fruttato
Ogni area dop portava in finale i due migliori oli, ai quali, a loro volta, in sedute separate, il panel attribuiva la categoria di fruttato. solo in una fase ancora successiva, separata e in giorni differenti, venivano assaggiati dal panel per le tre categorie, iniziando ovviamente dai fruttati leggeri.
Il nuovo comitato organizzatore, invece, per ragioni incomprensibili (o forse legati a interessi di parte, e al momento non manifesti o noti), affida ad un panel non rappresentativo delle aree di produzione degli oli dop e igp italiane, l’onere di valutare in soli pochi giorni (quattro) tutto l’iter degli assaggi.
ma sopratutto in questi pochi giorni, dovra’ valutare anche gli oli “bio” italiani e gli “oli dal mondo” (provenienti dai due emisferi).
Alla fine verranno assegnati:
• alle produzioni provenienti dalle arre dop italiane, solo tre sirene anzicche’ nove.
• verranno abolite le (sei) gran menzioni per i campioni ammessi agli spareggi e non classificati ai primi tre posti delle categorie di fruttato.
• verranno abolite le 82 “menzioni di merito” per le singole aree dop italiane, sostituite da quelle degli oli a punteggio, non tenendo mai presente le aree e le caratteristiche della provenienza dei campioni di oli dop a concorso.
• verranno asegnati i “premi assoluti” agli oli esteri, con la dizione “sirena d’oro di sorrento – premio speciale olio extravergine di oliva estero 1°/2°/3° classificati.
• verranno assegnati i “premi assoluti” agli oli bio , con la dizione “sirena d’oro di sorrento – premio nazionale olio extravergine di oliva bio 1°/2°/3° classificati.
• verranno assegnati due premi ai migliori oli campani dop e bio.
Il fondatore del premio, da sempre organizzatore dello stesso, nonché delegato alla gestione del marchio “Premio Sirena d’oro di Sorrento”, escluso dall’organizzazione nella corrente edizione –
Cap. Luigi Milano
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