Una serata meravigliosa a Sorrento con due figure importanti che hanno avuto un percorso comune…
Una serata meravigliosa a Sorrento con due figure importanti che hanno avuto un percorso comune nato con l’amicizia e la Politica ( con la P maiuscola ) parliamo di Liborio Denaro, un brillante giovanotto di 91 anni, e Carmine D’Aniello, il vulcanico titolare del ristorante il Convivio, con una vita fatta di tante esperienze ed un entusiasmo unico. Siamo in uno dei migliori ristoranti della Penisola sorrentina , non è mancata la degustazione del panuozzo, davvero eccellente, ma il locale non ha tradito il suo nome “Convivio”, e l’ambiente conviviale è stato ideale per un libro che ha toccato temi importantissimi e illuminanti, come il rapporto di Gesù con le donne, donne che avevano pari dignità con gli uomini , non solo, sono state sicuramente più fedeli rispetto agli uomini, come la Maddalena, per esempio. Il libro non è solo che l’ultimo dei tanti prodotti culturali che sforna il professor Liborio Denaro di una lucidità meravigliosa, il segreto? “Voglio bene tutti”, l’amore come principio universale, ma anche la sua continua attività, interesse, curiosità, voglia di studiare e di scrivere, senza fermarsi mai. Davvero non può che esserci solo ammirazione per una persona del genere. Positanonews ha seguito tutto l’evento con Lucio Esposito e Sara Ciocio, che non sappiamo come ringraziare, poi abbiamo voluto fare una brevissima intervista su un episodio della loro vita, un percorso politico vissuto insieme da Carmine e Liborio, che abbiamo scoperto essere originario di Piazza Armerina in Sicilia, posto incantevole.. Durante la loro conversazione, hanno condiviso le loro esperienze riguardo a un uomo di cui entrambi erano venuti a conoscenza durante la loro esperienza politica e ne parlano con entusiasmo durante il nostro piccolo video: Giuseppe Dossetti. Tuttavia, chi era veramente Dossetti? E perché la sua vita e il suo lavoro hanno lasciato un’impronta così profonda nella storia?
La figura di Dossetti viene spesso interpretata attraverso il prisma della sua “fedeltà a Dio e al mondo”, come sottolineato da G. Bellia. Questa fedeltà non è semplicemente un concetto astratto, ma piuttosto una sponsalità, un legame profondo con Cristo, la Chiesa e la storia stessa. Dossetti incarnava l’idea che coloro che sono in comunione con Dio partecipano attivamente alla storia umana, portando avanti la tensione tra memoria e profezia, e diventando fonte di ispirazione per gli altri.
La sua vita, iniziata nel 1913 e segnata dalle due guerre mondiali, vide Dossetti impegnato attivamente nella “Resistenza”, sottolineando sempre l’importanza di un impegno senza armi. La sua biografia si divide in due fasi: una dedicata alla politica e all’attività accademica, e l’altra al servizio nella Chiesa. Tuttavia, queste due fasi non erano separate, ma interconnesse, riflettendo la sua visione della storia come parte integrante della sua fede.
Dossetti, nel 1952, abbandonò la politica attiva per dedicarsi alla fondazione di un centro di studi religiosi a Bologna, convinto che il rinnovamento della cultura teologica avrebbe contribuito al rinnovamento culturale e politico dell’Italia. Questo momento segnò l’inizio di un nuovo capitolo nella sua vita, in cui la sua fedeltà a Dio e al mondo si manifestava attraverso la ricerca teologica e il servizio nella Chiesa.
La sua diaconia politica si distingueva per la sua “disponibilità a fare” piuttosto che una “missione a fare”, mostrando una gratitudine disinteressata anche di fronte al fallimento. Dossetti credeva che il servizio politico dovesse essere inteso come un tempo contingente e non come una carriera a lungo termine, basando questa visione sul senso globale della storia e sulla volontà di Dio.
Dossetti fu anche un protagonista importante del Concilio Vaticano II, interpretandolo non come un evento di rottura, ma come un momento di grazia per la Chiesa. La sua proposta di una Chiesa povera per i poveri, ispirata al modello di Cristo, si tradusse nella restaurazione del diaconato permanente, una delle sue passioni più profonde.
Il suo pensiero e la sua azione sono ancora oggi fonte di ispirazione per molti. Dossetti incarnava l’idea del “servitore fedele e saggio”, che con la sua fede e la sua perseveranza, illuminava il cammino verso il futuro di Dio. La sua vita rimane un esempio di come la fedeltà a Dio e al mondo possa trasformare la storia e influenzare positivamente la vita delle persone.
In conclusione, Dossetti rimane un punto di riferimento per coloro che cercano di comprendere il legame tra fede e azione nel contesto della storia umana. La sua vita testimonia il potere della fedeltà e della dedizione nel plasmare il destino degli individui e delle nazioni.
Con Carmine e Liborio abbiamo vissuto un momento di grande e profonda riflessione , un richiamo interiore anche a mie vecchie passioni , come quella della Politica, con la P maiuscola, fatta di amore per il prossimo e di dedizione verso la comunità e l’interesse pubblico.
Fonte : PositanoNews.it