Sorrento anche quest’anno la tradizione della pizza fritta gratis la Vigilia di Natale seguita da…
Sorrento anche quest’anno la tradizione della pizza fritta gratis la Vigilia di Natale seguita da Positanonews con Sara Ciocio . Come da ogni anno Da Gigino del centro storico di Sorrento si sono mangiate pizze fritta a iosa e gratis per la vigilia di Natale . L’iniziativa è dei proprietari del locale, i fratelli Antonino, detto Ninotto e Ciro Esposito, figli dell’indimenticato fondatore della pizzeria, Gigino. In occasione dei festeggiamenti per il Natale a Sorrento 2015, l’Accademia Italiana della Cucina Tipica e Tradizionale, con sede a Roma, ha premiato il ristorante è pizzeria “Gigino” di Sorrento; l’occasione la grande festa in Via degli Archi presso la Pizzeria “Gigino”, dove dalle ore 11:00 alle ore 15:00 di oggi 24 dicembre, si è celebrato il consueto appuntamento con “Tiemp bell e na vot” e pizza fritta napoletana per tutti. La semplice, ma succulenta bonta tutta partenopea, offerta, come da tradizione da anni, dai proprietari dello storico ristorante e pizzeria da “Gigino”, nel cuore del centro storico di Sorrento. Una tradizione che parte da lontano in Campania a Napoli, come scrive Lorenzo Pieroni,Alla fine della seconda guerra mondiale Napoli verteva in condizioni di povertà assoluta. Anche la comune pizza al forno era ormai diventata un cibo riservato a pochi: per farla occorreva un forno a legna, in più erano necessari pomodoro e mozzarella che, oltre a costare, erano diventati di difficile reperibilità. Se c’è una cosa che al popolo di Napoli non è mai mancato, però, è l’ingegno, l’inventiva che li rende unici al mondo. Facendo di necessità virtù, i napoletani ebbero così l’idea di creare una “sorella minore” della pizza classica, farcendone l’impasto con ingredienti molto più comuni quali la ricotta, i cicoli di maiale e il pepe e friggendola invece di cuocerla al forno.
Nacque così la pizza fritta, che divenne velocemente uno dei cibi preferiti dai meno abbienti, sia per la facilità e la velocità con cui si poteva prepararla, sia per i pochi soldi che costava. Inoltre, era possibile comprarla con la formula “a ogge a otto”, cioè mangiarla il giorno stesso pagandola solo otto giorni dopo, come ci ricorda l’intramontabile Sophia Loren nel film di Vittorio De Sica del 1954 “L’oro di Napoli”. L’episodio “Pizze a credito” offre uno spaccato assolutamente veritiero di cosa accadeva allora, quando le pizze fritte venivano spesso preparate in dei bassi e vendute dalle donne per arrotondare il reddito familiare. A volte erano proprio le mogli dei pizzaioli a occuparsene, sfruttando l’impasto già preparato dal marito alla mattina.
Oggi la pizza fritta è legata strettamente alla tradizione napoletana della vigilia di Natale. È infatti un’usanza celebre mangiarla a pranzo per bilanciare la cena, solitamente “leggera” (per modo di dire) e composta da portate a base di pesce e verdure, che serviranno a prepararsi al pranzo del giorno seguente, invece tutto a base di carne. Ma quali sono i posti più celebri dove poter rispettare questa tradizione e gustare nel migliore dei modi la pizza fritta del 24? Ve ne consigliamo alcuni.
A farla da padrone nel panorama della pizza fritta napoletana è indubbiamente il centro storico con alcune delle pizzerie più rinomate. Una di queste, nei pressi di piazza Garibaldi, è certamente la Masardona (che l’anno prossimo di questi tempi sfornerà pizze fritte anche sul lungomare), che già dalle prime ore del mattino rifornisce gli affamati clienti con il suo celebre “battilocchio”, ovvero la versione “da strada” della pizza fritta. Basta andare poco lontano per trovare invece la Pizzeria De’ Figliole, specializzata solo in pizze fritte, che serve ai tavoli, e le sue quattro varianti di pizza fritta, una più buona dell’altra (suggeriamo la provola e soffritto, una vera malattia). Tradizionalista, invece, la Pizzeria del Popolo a piazza Mercato, che osserva solo la ricetta classica.
Incamminandoci per via dei Tribunali c’è la Friggitoria Di Matteo, che propone la sua pizza fritta in taglie diverse: quella grande da consumare al tavolo o quella più piccola e con meno ripieno, da consumare all’aperto. Poco lontano da lì, in via Grande Archivio, c’è La Figlia del Presidente, famosa per aver fatto assaggiare la pizza fritta a Bill Clinton durante il G7 del 1994. Sempre al centro storico ma un po’ più lontano, verso Materdei, c’è ovviamente Starita, che da anni rifornisce di pizze fritte non solo i napoletani ma anche i newyorkesi.
E se voleste mangiare la vostra pizza fritta al sole, seduti sui gradini di piazza Plebiscito affianco ai leoni? Nessun problema, c’è Zia Esterina, a piazza Trieste e Trento, pronta ad accontentarvi. Anche Concettina ai Tre Santi, in zona Sanità, è un’altra delle tappe imperdibili per gli amanti della pizza fritta. Il giovanissimo pizzaiolo Ciro Oliva ha saputo farsi strada velocemente nel panorama della pizza a Napoli e propone una particolarissima pizza fritta con zuppa di soffritto alla Chianina. Oltre a quella originale, ovviamente.
Altra alternativa, nuova e antica, è il riaperto Fiorenzano, di fronte alla Cumana di Montesanto, che di nuovo in attività da poche settimane, è diventato già un must per i napoletani del Centro Storico. E ai quartieri spagnoli, per i più illuminati, c’è Zia Fernanda, storico personaggio partenopeo, in Via Speranzella, 180.
Da ricordare infine il consueto evento organizzato dal laboratorio di mutuo soccorso Zero81, in Largo Banchi Nuovi, dove verranno sfornate pizze fritte a volontà dalle 13 in poi. Seguendo la tradizione che ormai da decenni vuole la vigilia di Natale di Partenope all’insegna della pizza fritta.
Lorenzo Pierleoni
Fonte : PositanoNews.it