Sorrento , Momò il ristorante che ti sorprende. Dalla Bellezza alla bontà, qualità, classe e…
Sorrento , Momò il ristorante che ti sorprende. Dalla Bellezza alla bontà, qualità, classe e accoglienza . Antipasti spettacolari e delicati, gnocchi con zucchine e gamberetti, scialatielli vongole e broccoletti calabresi , il baccalà in tempura che fa impallidire i migliori ristoranti di pesce per la preparazione, una parmigiana di zucchini, provolone del monaco e alici, il vino de Le Janare di Benevento , una grande cucina, uno staff di sala eccellente. Insomma Francesco Schisano, imprenditore dinamico e vulcanico, non ha preso solo l’amore da Positano in Costiera amalfitana, ma ha abbinato il meglio dell’imprenditoria e del gusto del sorrentino con l’abitante della Costa d’ Amalfi. Un connubio ben riuscito qui . Da Momo’ Restaurant quando la classe non è acqua, nel cuore del paese, nella centralissima Piazza Sant’Antonino, sensibilità e cortesia per tutte le esigenze, pasta fresca tutti i giorni ed anche gluteen freee, complimenti allo chef Aversa , al maitre Fabio, al pasticciere che ci hanno detto originario di Maiori . Grande lo chef Mariano Aversa.. Non lo conoscevamo, ma lo abbiamo apprezzato, ci ha incuriosito , i suoi piatti non erano quelli di un normale ristorante, la mano è quella di uno di qualità e di classe.. e guarda un pò nelle nostre ricerche per cercare di elaborare un articolo, abbiamo trovato un pezzo della cara compianta Angie Cafiero, insomma abbiamo indovinato, Aversa ha un tocco in più…
Ecco cosa scriveva Angie
Mariano Aversa, è metese come me, da anni fa lo chef, ha cominciato giovanissimo per pura passione, mettendosi contro il padre, che lo voleva geometra ad ogni costo, per lavorare nell’impresa di costruzioni di famiglia, ma non c’è stato nulla da fare per tentare di distorglielo.
Ma cominciamo dal culto per la tradizione gastronomica metese della nonna di Mariano, nonna Gelsomina, che ha sempre cucinato con passione, trasmettendola ai suoi nipoti, nonna Gelsomina aveva sposato un pescatore, e per portare qualche soldo in piu’, a casa a fine mese faceva la cuoca, in un collegio, ma anche nel tempo libero, quando era a casa, si impegnava, decorava, e cucinava per la famiglia.
A 15 anni Mariano, fa il suo primo imbarco, con le mansioni di mozzo, ma durante la navigazione accade che il cuoco di bordo, si ammala, e così Mariano lo sostituisce (provvidenzialmente a detta dell’equipaggio) ed incomincia a cucinare per gli ufficiali di bordo, e da qui che comincia tutto.
Successivamente trova impiego come chef in diversi ristoranti, non solo italiani, poi la mancanza della sole e del mare della nostra profumata terra, lo riportano sul suolo natio.
E l’estate scorsa, mentre lavora al Ristorante Gioia a Capri avviene un incontro importante, con l’imprenditore campano Roberto Ciaramella che si innamora della sua cucina, lo invita a Firenze per occuparsi del suo ristorante Filipepe di San Niccolò, nel cuore di uno dei più prestigiosi quartieri fiorentini, sotto il Piazzale Michelangelo e a due passi da Ponte Vecchio.
Filipepe, è un posto che ha un suo passato, e si mangiava anche molto bene, poi ha chiuso e cambia gestione e grazie a Roberto Ciaramella, buongustaio ed eccelente gourmet appassionato di cucina mediterranea, il quale, con la mano sapiente e creativa degli architetti Barbara Monica e Monica Lupi , è riuscito a creare un locale caldo ed accogliente dove tutte le sere si può cenare al lume di candela. 50 i posti a sedere più un piccolo giardino da 12 posti in stile mediterraneo dove si può cenare solo su prenotazione.”
Ed è qui che entra in gioco il mio amico Mariano, che farà capo ad un team di chef tutti provenienti dalla nostra terra in una cucina completamente ristrutturata.
Mariano Aversa che ha lavorato per molto tempo a Capri porterà in Toscana i sapori mediterranei, i gusti decisi e le ricette tradizionali. Quindi sicuramente non un ristorante sperimentatore, con creazioni stile nouvelle cousine o con gli arditi accostamenti, dettati dalle mode e dai reality di cucina, in cui tutti aspirano a diventare novelli Cracco, o Marchesi, qui si propone del buon pesce cucinato al forno, alla griglia, dove si puo’ gustare in purezza e senza artifizi, e ancora i primi di mare le fritture, e tante delizie tipiche della cucina campana, grazie anche agli insegnamenti della famosa nonna Gelsomina, il prodotto e la ovviamente fresco e di alta qualità, rende straordinario tutto il resto, pasta, pane e dolci sono fatti in casa.
Anche l’ambiente è stato completamente rinnovato: i tavoli, i piatti, le tovaglie, le sedie.
Tutto ripensato per creare un ambiente nuovo, ma molto intimo e accogliente
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Fonte : PositanoNews.it