Piano di Sorrento (NA) Trent’anni fa, nel dicembre del 1993, veniva pubblicato per le Edizioni…
Piano di Sorrento (NA) Trent’anni fa, nel dicembre del 1993, veniva pubblicato per le Edizioni L.A.N. il ricettario “Cucchiarella in salsa rosa” a firmarlo Rosa Russo Gargiulo, conosciuta da tutti semplicemente come Rosellina, personalità politica impegnata in prima linea in battaglie per la libertà, per i diritti delle donne nella società contemporanea e per una democrazia veramente compiuta, era stata presidente della Provincia di Napoli dal 1993 al 1995: unica donna a ricoprire quella carica dal 1806, ma il suo impegno per la comunità non si limitò solo a quello politico e sociale, questo ricettario fu anche l’occasione per raccogliere in un unico volume le ricette della nostra tradizione culinaria, quella sorrentina attraverso il confronto con le donne della sua terra, ne ho contati un centinaio di nomi di cuoche che a lei e alla sua penna affidarono modalità di preparazione, ingredienti, regole e soprattutto i segreti perché come scrive Luigi Vissani: Gli ingredienti di un piatto sono come cavalli: bisogna saperli domare. A memoria di libraio fu il primo grande successo di un testo del genere giacché i best seller che firmò Luciano Pignataro, nei quali l’insigne enogastronomo de Il Mattino, raccoglieva le ricette di semplici cuochi o chef di ristoranti rinomati di tutta la Campania arrivarono solo nel 2005 per la Newton Compton. Oscar Wilde, si dice, detestasse chi non prendeva sul serio il cibo, riteneva, infatti, chi non ha cura di ciò che mangia, il più superficiale tra gli uomini. Come dargli torto? Il cibo è un simbolo che ci collega a eventi, luoghi e storie, ne è un esempio eclatante la pizza Margherita, che rappresenta un’epoca, quella dell’Unità d’Italia, una cultura quella napoletana ed oggi un brand collettivo. E il cibo famigliare? Beh, quello che ha raccolto con passione Rosellina, custodisce un significato personale, non a caso l’autrice dedica il libro ai suoi figli: Giuliano, Lucio, Giampaolo e Sabina, non a caso scelse come copertina “Primavera” di Francesco Saverio Altamura (1826 – 1897), il pittore di origini greche nato a Foggia, venuto a combattere contro i Borboni tra le fila garibaldine, mette al centro del dipinto una donna che allatta, il cibo è con noi e sarà in noi dall’inizio alle fine ed è legato al posto e alle persone che ci amano, esso è connessione emotiva che a mio giudizio è anche più importante perché è parte fondante della nostra identità: ciò che mangiamo e come lo mangiamo ci rende unici. Il cibo ha una sua vita e leggerlo ci permette anche di vivere meglio. Peccato che questo testo non sia stato più ristampato ma ben vengano i ricettari, che come questo, strappano all’oblio l’arte che ogni comunità possiede di rendere omaggio ai prodotti della propria terra cucinandoli con rispetto e devozione.
di Luigi de Rosa
Rosa Russo Gargiulo (1940 – 2019)
Fonte : PositanoNews.it