Il clima favorevole in tutta la regione ha consentito un’annata pazzesca del raccolto d’uva, surclassando…
Il clima favorevole in tutta la regione ha consentito un’annata pazzesca del raccolto d’uva, surclassando i risultati ottenuti lo scorso anno. Vediamo tutti i dettagli nell’articolo del giornalista, scrittore e gastronomo Luciano Pignataro per il quotidiano Il Mattino.
In Campania i primi mesi dell’anno sono stati caratterizzati da temperature piuttosto miti, con una piovosità moderata, che hanno contribuito ad un germogliamento nei tempi classici attorno alla metà di aprile. I mesi di aprile e maggio hanno fatto registrare temperature leggermente al di sopra della media. Nell’ultima settimana di maggio e i primi di giugno un anticiclone proveniente dal Nord Europa ha segnato un repentino abbassamento delle temperature medie di almeno 3 gradi.
Tutto ciò ha rallentato il ciclo vegetativo della vite, spostando di qualche giorno la fioritura e di conseguenza l’allegagione. Pochi i danni segnalati a seguito di questo improvviso calo delle temperature ai primi di giugno sulla fioritura del Fiano di Avellino in Irpinia. Qualche leggera gelata nello stesso periodo ha fatto qualche danno a macchia di leopardo tra le zone più alte attorno a Benevento e la parte bassa di Torrecuso. Lo stato vegetativo della vite non è stato compromesso. Da metà giugno il recupero delle medie stagionali, con giornate calde ed assolate, ha riportato le fasi fenologiche nella norma e nel complesso la stabilità delle condizioni climatiche ha determinato una bassissima pressione fitopatica. Il perdurare di buone condizioni climatiche nei mesi di luglio e agosto ha portato a una buona maturazione delle uve, complice l’assenza di picchi di caldo, al contrario degli anni precedenti.
Ad oggi le uve bianche presenti sul territorio regionale sono tutte invaiate. In generale si può stimare un leggero anticipo sulla raccolta di circa 5-7 giorni rispetto l’epoca classica. Per i rossi invece, considerando anche la grande biodiversità del vigneto Campania, possiamo dire che l’invaiatura è giunta ad un 70-80%. I tempi di raccolta delle uve a bacca nera, fatto salvo repentini e inaspettati cambiamenti climatici a settembre, dovrebbero essere regolari.
Con queste premesse, la previsione sulla qualità delle uve si attesta su parametri di eccellenza, e per quanto riguarda le uve da basi spumante si rilevano ottimi equilibri di acidità. Nei primi giorni di settembre la raccolta della Falanghina, destinata all’elaborazione delle basi spumante, con un leggero anticipo di circa 5-7 giorni rispetto lo scorso anno. Per il Piedirosso, se si protrarranno le attuali condizioni meteo, sarà raccolto regolarmente a partire dalla prima decade di ottobre. Nell’area di produzione del Vesuvio, le maturazioni sono ottimali ed uniformi grazie alle piogge passate. Sulle principali varietà a bacca bianca (Caprettone e Falanghina) si prevede un leggero anticipo di circa 7 giorni sulla raccolta rispetto alla scorsa annata. Per le varietà rosse (in particolare Piedirosso e Aglianico) l’invaiatura è giunta al 60% e si può prevedere che i tempi di raccolta siano regolari a partire dai primi di ottobre. Per quanto concerne la Penisola Sorrentina, per le uve Gragnano e Lettere, la raccolta dovrebbe cominciare regolarmente (non prima di fine settembre-inizi di ottobre) con una resa in linea con lo scorso anno.In provincia di Caserta, nell’Agro-aversano la raccolta dell’Asprinio destinato alle basi spumante, prevede un anticipo di circa una settimana rispetto lo scorso anno.
Fonte : PositanoNews.it