Vico Equense . Luigi Malafronte, uno chef per passione . Oggi ennesima dimostrazione di classe…
Vico Equense . Luigi Malafronte, uno chef per passione . Oggi ennesima dimostrazione di classe dell’Istituto Alberghiero “De Gennaro” presieduto dal professor Salvador Tufano. Un ricevimento dopo l’incontro con Stefano Pieri, “Psicologo di strada” volto noto in moltissime trasmissioni televisive, dove il cuoco era Luigi Malafronte, mentre in sala magistrale c’era il maitre Vincenzo Ingenito che ha curato il perfetto personale in sala. I ragazzi del progetto di giornalismo di Positanonews lo hanno intervistato .
Nato il 10 aprile 1978 ha sempre coltivato la passione di diventare chef ,all’età di 12 anni inizia il suo percorso di formazione . Passione Dedizione e sacrificio sono gli aggettivi con cui si descrive in quanto sono degli ingredienti culmini per fare questo lavoro. Dal 2004 diventa docente di enogastronomia del istituto alberghiero di Vico Equense, nonché esecutive chef di Villa della porta stupenda struttura che si trova a Pacognano.Membro dell’associazione cuochi Stabiesi Equana e Monti Lattari ,nonché membro della squadra per i concorsi di cucina e in rappresentanza della SEML . Consigliere regionale in Campania Fic (Federazione Italiana Cuochi) . In breve la sua biografia.
Cosa ti ha portato questo lavoro e perchè lo hai scelto e seguito?
“Lo ho scelto per passione e mi ha portato a conoscere molte altre realtà seguendo la mia voglia di conoscere la ristorazione, oltre la Campania. E’ sempre un’emozione mettermi in gioco con la giusta umiltà cercando di essere sempre all’altezza del settore.”
Che consiglio può dare ai ragazzi che affrontano questo mestiere?
“Voglio dire a tutti i ragazzi che vogliono intraprendere questo percorso di vita è quello di non prendere esempio dalla cucina mediatica , in quanto è totalmente diverso poiché dietro ogni piatto c’è uno studio professionale di base. Questo studio parte dall’istituto alberghiero fino alle numerose esperienze personali fatte , acquisendo così un ottimo bagaglio culturale, e non fare master o programmi televisivi di poco conto e così poi credersi chef . Non è questa cucina
A cura di Domenico Maselli e Michele Borriello
Fonte : PositanoNews.it