Si terrà presso la Sala riunioni del Centro della dottoressa Veronica Di Martino a Piano…
Si terrà presso la Sala riunioni del Centro della dottoressa Veronica Di Martino a Piano di Sorrento in Via Stazione 19 sabato 19 ottobre alle ore 10.00 il primo incontro in Penisola Sorrentina di Osteopatia neonatale e pediatrica, a ingresso libero e aperto a professionisti sanitari, pazienti, famiglie e bambini. Interverranno la dott.ssa Veronica di Martino – posturologa, fisioterapista e rieducatrice posturale metodo Mézières- la dott.ssa Rosalia Scala- osteopata neonatale/pediatrica e dell’età adulta, fisioterapista e rieducatrice posturale metodo Mézières- la dott.ssa Vera Manganaro, specializzanda in Pediatra e Neonatologia, con ospite il dottor Carlo Alfaro. L’incontro vuole essere un confronto tra esperti di varia estrazione e pubblico su una terapia ancora poco conosciuta, soprattutto nelle sue applicazioni nell’infanzia, da alcuni vista esageratamente come panacea di tutti i mali e da altri all’opposto superficialmente snobbata come inutile. Vuole anche promuovere la sinergia tra il pediatra, l’osteopata, il posturologo e il fisioterapista quale modello di cura integrato per il benessere del bambino, l’efficacia degli interventi, il supporto alle famiglie. E’ prevista anche la possibilità durante l’evento di esporre propri casi personali e ricevere una consulenza dagli esperti in merito.
L’osteopatia è una terapia “alternativa”o “complementare”, termine con cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce gli approcci che non rientrano nella tradizionale medicina occidentale convenzionale. Il principio guida dell’osteopatia è che tutte le parti del corpo sono strettamente connesse tra loro e vanno considerate nella loro globalità, per cui, quando compare un disturbo, la causa va ricercata in una rottura dell’equilibrio funzionale del corpo che va riportato alla sua condizione armonica originaria affinché possa verificarsi un naturale processo di autoguarigione. L’osteopata cerca di rilevare le limitazioni di mobilità dei diversi distretti corporei che, causando un disequilibrio, possono avere effetti negativi sulle posture anatomiche e sulle funzioni del corpo traducendosi in disagi o disturbi. L’intervento manuale tende a riequilibrare le tensioni e le disfunzioni e così rimediare ai disturbi che ne conseguono. L’approccio osteopatico è solo manuale, dolce, delicato, non invasivo, non doloroso e sicuro.
L’osteopatia neonatale è dedicata alle prime epoche della vita, con manovre delicate che assecondano il movimento del neonato, finalizzate alla gestione e correzione delle tensioni meccaniche, delle malposizioni, degli squilibri dei tessuti osteo-articolari, legamentosi, fasciali, muscolari, viscerali. Queste alterazioni possono dipendere dalla posizione del feto all’interno dell’utero, o determinarsi durante il parto, soprattutto in caso di travaglio lungo e difficoltoso o troppo breve, prematurità, presentazione podalica, parto gemellare, estrazione con ventosa o con manovra di Kristeller (applicare una forza sulla pancia durante la contrazione uterina per potenziarla), distocia del funicolo.
Il vantaggio del neonato nella pratica osteopatica è che i tessuti in crescita sono estremamente malleabili ed elastici, plastici e recettivi nei confronti degli input che ricevono dalle manipolazioni, con possibilità di reazione pronta e rapida, per cui con tecniche molto lievi è possibile modellare e modificare posizioni viziate, rigidità osteo-articolari, spasmi o retrazioni muscolari, guidando l’evoluzione della crescita delle strutture nella giusta direzione. L’osteopatia neonatale può essere praticata fin dai primi giorni di vita del bambino.
A livello del cranio, l’osteopata verifica la presenza di eventuali tensioni o deformazioni craniche, che possono essersi originate durante la gravidanza, al momento del parto o per posizioni scorrette assunte dal neonato, che comportino una postura preferenziale della testa sempre ruotata da un lato rispetto a un altro, o alterazioni della conformazione cranica o asimmetrie cranio-facciali, condizioni che possono essere corrette con le manipolazioni non essendo ancora le suture craniche saldate. In particolare la plagiocefalia (letteralmente, dal Greco, “obliquità del capo”) è una conformazione asimmetrica del cranio del neonato/lattante, dovuta ad appiattimento unilaterale del compartimento occipito-parietale (cioè la parte posteriore-laterale) della volta cranica. Può manifestarsi sia a destra che a sinistra. Esistono due forme di differente gravità. La forma “sinostotica” (o craniosinostosi), è causata da anormale sviluppo delle suture craniali, che si saldano prima del tempo. L’altra forma, “posizionale”, è provocata da forze e pressioni esterne che agiscono sul cranio quando la posizione viene mantenuta a lungo nella stessa postura, creando, per la malleabilità della struttura ossea infantile, “dimorfismi” da schiacciamento. La plagiocefalia sinostotica è molto meno frequente e richiede generalmente una correzione chirurgica. Le forme posizionali invece sono anormalità funzionali e transitorie e rispondono bene alla osteopatia. Possono essere dovute a eventi in utero, alla nascita, o nei primi mesi di vita. Le cause prenatali sono legate alla situazione di crescita in utero, quando si verifica un meccanismo compressivo sulle ossa deformabili del cranio. Ciò si verifica più comunenente in caso di prematurità, gemellarità, presenza di fibromi intrauterini, scarsità di liquido amniotico (oligoidramnios). In bambini con malposizionamento intrauterino, la plagiocefalia può essere associata anche a torcicollo muscolare congenito. Tra le cause perinatali ci sono parto vaginale operativo (ventosa o forcipe) o cesareo d’urgenza. Invece le cause post-natali sono legate alla posizione dei lattanti, quando tengono il capo sempre appoggiato dallo stesso lato. L’asimmetria del cranio caratteristica della plagiocefalia comporta anche deformità secondarie quali un orecchio in posizione più avanzata rispetto all’altro o un occhio più chiuso dell’altro o una guancia più gonfia dell’altra.
A livello della colonna vertebrale, l’osteopata controlla la presenza di eventuali disallineamenti vertebrali o tensioni muscolari cervicali, che possono causare alterazioni posturali (torcicollo congenito miogeno, posizione del corpo preferenziale da un solo lato) o malesseri (cattivo attacco al seno, coliche, disturbi del sonno). L’osteopata può fare molto per risolvere il problema piuttosto frequente del torcicollo nei bambini o torcicollo miogeno congenito. Nel torcicollo miogeno, si verifica una retrazione con accorciamento del muscolo sternocleidomastoideo, su cui si può intervenire con esercizi di stiramento o stretching muscolare.
A livello orale, alterazioni della conformazione o dell’atteggiamento di palato e lingua, della mandibola, della bocca e del collo possono causare difficoltà di apertura della bocca (se contrattura della mandibola) o della deglutizione (se contrattura del collo).
A livello addominale, la presenza di tensioni diaframmatiche o viscerali può essere alla base di digestione lenta, rigurgiti, difficoltà nella suzione, difficoltà nell’evacuazione, irrequietezza e insonnia. Contro questi sintomi aiutano anche le manipolazioni a livello dell’area occipitale del cranio, la colonna dorsale e il sacro per agire sul nervo vago che ha un’azione regolatoria sulla motilità gastrointestinale.
A livello toracico, può favorire il drenaggio di accumuli di muco attivando la circolazione del sistema linfatico.
Nella ostruzione del condotto lacrimale, se questa è dovuta al disallineamento delle ossa del cranio, la decompressione delle articolazioni bloccate può far sì che il canale si aprirà e drenerà più facilmente.
Il piede torto del neonato può presentarsi in diverse forme: metatarso varo, se l’avampiede è ruotato verso l’interno; equino-varo-supinato, se il piede è girato completamente verso l’interno con l’avampiede verso l’alto; talo-valgo, se verso l’esterno; cavo, se ha un aumento della concavità interna. L’osteopata agisce contro la rigidità del piede torto congenito, combattendo tensioni articolari e contratture muscolari a livello della pianta del piede, del polpaccio, della gamba o della coscia.
L’osteopatia pediatrica interviene nei bambini di tutte le età per risolvere diversi tipi di problematiche che insorgono nelle varie fasi di crescita.
Interventi osteopatici sono stati sperimentati in: alterazioni osteoarticolari (torcicollo, piede piatto, piede cavo, ginocchia valghe o vare, scoliosi, cifosi e lordosi non fisiologiche, dolori cervicali lombo-sacrali, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare); disturbi neurologici (cefalee, disturbi del sonno, irritabilità); problemi otorinolaringoiatrici (otiti ricorrenti e sinusiti, se legate ad alterazione dei rapporti articolari tra le ossa del cranio in fase di sviluppo); problemi odontoiatrici (bruxismo, malocclusione); alterazioni gastrointestinali (dolori addominali, stipsi); problemi respiratori (bronchiti croniche, asma); problemi urinari (enuresi); problemi neuropsichici (ritardo nel linguaggio, difficoltà di apprendimento, disturbi della coordinazione).
Fonte : PositanoNews.it