Il giorno della festa dedicata a sant’Andrea apostolo, patrono di Amalfi e dell’Arcidiocesi amalfitana, la processione che si snoda per le pricipali vie della cittadina termina ai piedi della scalea che conduce al Duomo nella piazza omonima. Qui si realizza la “corsa” di sant’Andrea, che molti autorevoli personaggi, prelati compresi, hanno tentato di annullare, cozzando contro la caparbietà dei portatori. Questi, vestiti di una tunica rosso bordata di filamenti aurei, issata la statua argentea di egregia fattura di scuola partenopea del santo pescatore, il protocleto (primo chiamato da Gesù) salgono la scalea anzidetta di corsa, tra un tripudio di folla festante, campane a festa, banda musicale e spari di mortarett fino all’atrio da dove riceve il saluto dei fedel. E’ un momento che perfino i turisti ricordano con commozione, conservando gelosamente i video o le foto del momento. La prima volta avvenne nel 1946 in seguito ad un atto di disappunto e di contrasto tra i portatori e l’arcivescovo di Salerno, Moscato. Da allora la “corsa” avviene il 27 giugno ed il 30 novembre
Anche Maiori conclude la processione ad agosto e novembre con la “corsa” che parte da piazza d’Amato fino alla collegiata: si raffigura con questo gesto l’assunzione di Maria in anima e corpo in cielo. Questa è datata molto lontano a differenza dell’amalfitana
g.a.
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