Il libro “Francesco il ribelle”,che verrà presentato oggi a Scala alle 19.00 in occasione della…
Il libro “Francesco il ribelle”,che verrà presentato oggi a Scala alle 19.00 in occasione della preparazione del pellegrinaggio che la Regione Campania vivrà il prossimo 4 ottobre, si apre con le seguenti parole: «come non leggere in controluce, nelle pagine di questo libro e nell’umanità di Francesco d’Assisi, il progetto evangelico che papa Francesco sta portando avanti per tutta la Chiesa…».
Nelle pagine si delineano i luoghi che il Santo ha visitato, gli incontri che ha fatto, i gesti e le parole con cui ha formulato il suo messaggio, esplicitando quelli che sono stati il suo percorso personale ma anche la sua rivoluzione culturale, per spiegarne il «segreto».Francesco è l’uomo moderno, come moderna è la lingua che usa sia per la poesia, sia per la predicazione.
Per Francesco d’Assisi la ribellione ha significato rifiutare le logiche del mondo e i valori del secolo per «vivere secondo il modello del santo Vangelo», cioè «servire totalmente il Signore», «essere fedele a Cristo» seguendone le orme.
Ogni ribelle rifiuta la strada che trova già tracciata e si mette in cammino. Come scriveva il poeta Robert Frost, in “La strada non presa”, è tale gesto che fa la differenza nelle esistenze che lasciano il segno.Il solco che tracciò Francesco risplende con la limpidezza del sole a cui il Poverello è paragonato da Dante nel canto XI del Paradiso. Il suo fu l’esempio di una persona che si ribellò contro le logiche dell’egoismo e dell’individualismo.
La risposta ad alcuni interrogativi e inquietudini dell’uomo contemporaneo la troviamo nell’attualità del Santo che Papa Bergoglio ha sintetizzato con queste parole: ho scelto il nome di Francesco d’Assisi, perché è l’uomo della pace, l’uomo della solidarietà, l’uomo che ama e rispetta il creato.
Il fascino di Francesco dura da 800 anni e non accenna a diminuire. Parte di questa attrattiva proviene certamente da una lettura “normalizzata” della sua figura: quella di un Francesco “à la carte“, animalista, ingenuo, semplice. Forse la spiegazione deriva anche da questo suo essere popolare, accessibile a tutti. Non è un caso che Francesco sia il patrono d’Italia. Ma questa immagine non è molto attenta al dato biografico e storico: c’è una figura più profonda, più complessa, più misteriosa che cerco di spiegarenel libro.
Uno dei suoi segreti è che ha “inventato” la parola fratello che ci permette di passare dall’indifferenza all’attenzione verso l’altro. Gli incontri tra credenti e non credenti, gli incontri interreligiosi con tutte le altre espressioni di fede del mondo indicano che si è toccati dalla sua figura per un mondo migliore.
“Francesco il ribelle. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uomo che ha segnato il corso della storia” Mondadori, 2018, 136 pp.
Fonte : PositanoNews.it