La spettacolare rievocazione in costumi d’epoca, curata dall’associazione Arte Atrani, è stata l’occasione per rivivere riti e tradizioni di un passato glorioso ed immortale. Bilancio positivo per la rassegna che si è svolta ad Atrani da novembre e fino a inizio di gennaio senza dimenticare il prologo estivo de “La Notte di Masaniello”
Domenica 7 gennaio si è chiuso con l’ultimo appuntamento con il Festival “Stelle Divine” che dal 4 novembre, senza dimenticare il prologo estivo del 3 settembre con la rappresentazione scenica della vita di Masaniello attraverso i vicoli e le terrazze naturali di Atrani, ha permesso al piccolo borgo costiero di occupare il centro della scena non solo della Costa d’Amalfi. Un’offerta culturale ampia e di qualità, dall’arte alla musica, dalla poesia alla scultura dalla gastronomia al teatro, apprezzata da turisti e residenti nell’ottica della destagionalizzazione, obiettivo strategico della compagine amministrativa atranese. Occasioni per discutere sul ruolo del Mediterraneo, la necessità degli scambi e dell’amicizia tra i popoli e di valori quali l’accoglienza e la solidarietà.
Una macchina del tempo immaginaria ha catapultato tutti direttamente all’anno 1002 quando nella cappella palatina di Atrani Sergio III e Maria di Capua, suggellarono il loro amore. A distanza di più di mille anni, l’associazione Arte Atrani ha ricostruito la stessa atmosfera di allora, facendo rivivere, grazie ai costumi d’epoca e alla rappresentazione scenica, i fasti di quel tempo e di un gioiello di valore inestimabile come la Chiesa di S. Salvatore de’ Birecto. In questa meraviglioso edificio, che si affaccia guardingo, sulla caratteristica piazzetta Umberto I avrà luogo Il Matrimonio Ducale.
Una spettacolare rievocazione storica in costume un viaggio a ritroso fino all’anno mille. Anni misteriosi ed affascinanti, quelli, in cui il Ducato si accingeva a vivere il suo massimo splendore. Un tempio, quello del Birecto, che conserva tesori di pregio storico e di grande valore come la porta in bronzo ed agemine in argento, che sotto diversi aspetti è analoga a quella del Duomo di Amalfi realizzata a Costantinopoli nel 1087 da Pantaleone Viaretta. Oppure il pluteo marmoreo con sculture a rilievo, raffiguranti dei pavoni del XII secolo.
Si chiude così il Festival Stelle Divine dopo tre mesi di eventi. Un’offerta culturale ampia e di qualità, dall’arte alla musica, dalla poesia alla scultura, dalla gastronomia al teatro, apprezzata da turisti e cittadini. Il Festival ha offerto la possibilità per discutere sul ruolo del Mediterraneo nello scacchiere geopolitico internazionale, sulla necessità degli scambi e dell’amicizia tra popoli e di valori quali l’accoglienza e la solidarietà.
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