Noa annuncia che cantera’ al Quirinale contro il razzismo di ieri e di oggi. “Nel 2018 saranno ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali in Italia (1938,ndr). Sono molto felice di essere stata invitata al Quirinale il 25 gennaio, per le celebrazioni della Giornata della memoria, in occasione di questo anniversario. Auguro all’Italia di continuare ad educare e mettere in guardia contro il fascismo e il razzismo”.
La cantante israeliana, presidente della 22 esima edizione di ‘Capri,Hollywood International film fest’, artista simbolo della pace e della convivenza tra i popoli, annuncia una nuova significativa esibizione in Italia dopo il concerto in Parlamento e quello di Natale in Vaticano (due milioni e mezzo di spettatori su Canale 5 il 24 dicembre, replicato oggi ).
“Ammiro molto il presidente Mattarella, conosco la sua storia, sono onorata, sara’ la prima volta per una artista israeliana al Quirinale” racconta Noa che ricorda con entusiasmo i tanti concerti fatti in Vaticano “con tre Papi, Giovanni Paolo, Benedetto, che pero’ non ho mia incontrato, e Francesco, il mio favorito, che amo moltissimo”.
A Capri ha dato un assaggio del suo prossimo lavoro discografico, che si ispirerà a musiche di Bach e Beethoven e qui festeggerà con artisti di tutto il mondo il nuovo anno.
Ma dopo avere fatto gli auguri all’amata Italia con una affettuosa lettera, cosa augura invece al suo paese, Israele? “Il primo augurio sarebbe riuscire a cambiare immediatamente il governo. Forse non tutti sanno che a Tel Aviv ogni sabato sera migliaia di persone scendono in piazza per denunciare la corruzione e la politica di Netanyahu . Auguro che si possa eleggere al piu’ presto un governo del dialogo perche’ un futuro prospero potra’ scaturire solo dalla pace con i palestinesi. Altrimenti i giovani andranno via e rimarranno solo i fanatici. Ma noi ad Israele vogliamo vivere”.
Sullo spostamento della ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme, argomento di attualita’ della politica estera di queste ore, Noa non ha dubbi “Come tutti sanno non sono una fan di Trup – dice ironicamente l’artista nata a New Yorl- credo che la sua decisione portera’ catastrofi. Sogniamo tutti una Gerusalemme capitale della spiritualita’, il mondo si chiede come mai proprio in questi luoghi sacri per le religioni non si riesca a raggiungere la pace. C’e’ il rischio di distruggere un equilibrio fragilissimo”.
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