Cilento la meraviglia dell’interno. Medioevo a Rocca San Felice . Non solo le spiagge più…
Cilento la meraviglia dell’interno. Medioevo a Rocca San Felice . Non solo le spiagge più belle d’ Italia , ma un’interno fantastico quello che segnaliamo noi di Positanonews , fiumi, grotte e tanto altro . Tra storia e leggenda Rocca San Felice racconta usi e costumi di un’epoca che qui è presente nelle pietre del paese sotto al castello.
Tutte le sere Rocca San Felice si trasforma in un villaggio medievale dove saranno proposti storie, ricostruzioni, spettacoli e degustazioni che richiamano i tempi in cui sotto la torre eretta tra il XII e il XIV secolo si svolgeva la vita militare e contadina. Per chi ha già partecipato a una delle edizioni precedenti – questa è la 24esima – è una riscoperta; per chi volesse trascorrere qualche ora nel passato sarà una bella sorpresa. Ma Rocca San Felice non è solo questo. Una storia antica la percorre da fore la Matina a fore la Croce, i due punti estremi del borgo, attraverso le viuzze che si inerpicano sul castello dove si possono ancora ammirare il vecchio forno comune, le case antichissime, il museo con i reperti degli scavi e un panorama che al tramonto riconcilia con la vita.
E se la storia ha la sua importanza, la natura non è meno intrigante e spaventosamente sorprendente. Così oggi (ore 17), domani e domenica (ore 18) si può partecipare alla visita guidata alla Mefite (partenze da piazza San Felice, raduno presso Aula Gandhi). «Al centro dell’Italia», scrive Virgilio nell’Eneide, est locus nobis et fama multis memoratus in oris, un luogo descritto come una delle porte dell’Ade, dove sorgeva il tempo della dea Mefite. È la Valle d’Ansanto, il laghetto che ribolle di gas, meta di studiosi da tutto il modo. Una potenza della Natura capace ancora – sarà per i fumi che emana – di attrarre come un incantesimo. Ed è proprio grazie a queste emissioni gassose che qui i buongustai trovano formaggio per i loro denti: il Carmasciano, un pecorino prodotto con il latte di pecore laticauda rigorosamente pascolate nei terreni attorno alla Mefite. Una gioia per il palato, un alimento che da qualche anno porta Rocca San Felice sulle tavole dei grandi chef.
In una Alta Irpinia che si spopola, lo sforzo eroico dei residenti – meglio definirli resistenti – è un esempio di coraggio e legame con il territorio che va premiato con una visita nei giorni delle feste medievali. E anche tutto l’anno, quando magari la neve imbianca il tiglio che, come scrive il poeta Franco Arminio, «non è al centro della piazza, è la piazza stessa. Fuori dalla sua ombra il paese è già periferia».
`Info: pro loco 3476273894; ass. degli Archi 3200650628R
Fonte : PositanoNews.it