Il paesaggio diventa riflessione: appuntamento con una artista, un antropologo, uno scrittore e un naturalista Losi sabato 10 febbraio sul monte Bulgheria
La Repubblica-PASQUALE RAICALDO
07 Febbraio 2018
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Il paesaggio diventa riflessione. E nell’era della voracità degli smartphone, l’ultima sfida che prende forma in Cilento è quella di un “laboratorio camminato”. Rigorosamente slow. L’idea è dell’associazione Jazzi, che prende il nome da quelle dimore temporanee per il ricovero dei pastori, tappe preziose durante la transumanza: una sorta di trulli, a pianta rettangolare, sul cui riutilizzo l’associazione aveva già promosso un concorso internazionale di idee.
Stavolta, invece, ci si mette in cammino. Letteralmente. Appuntamento il 10 febbraio alle 10.30 alla chiesa dell’Annunziata di Licusati, una frazione di Camerota. Ci si mette in marcia con l’artista Claudia Losi, accompagnati da Matteo Meschiari (che si occupa di antropologia e letteratura, ecologia culturale e arte preistorica), dallo scrittore e saggista Marco Belpolit e dal naturalista Arnaldo Iudici. Si percorre l’area del monte Bulgheria (deve il suo nome ai coloni bulgari, che vi si stanziarono prima del 500) e si discute, prendendo spunto dal contatto con i luoghi. Natura e immaginario, storia e antropologia.
“Il monte – spiegano i referenti dell’associazione Jazzi – con le sue caratteristiche fisiche e antropiche precise, pietre, radi boschi, nebbie basse diventa il paradigma naturale su cui cominciare un ragionamento.
Si tratta di un intervento progettuale che evidenzia un possibile percorso per trasformare il paesaggio in riflessione, come percepiamo i luoghi significa anche come costruiamo i pensieri”.
Con il laboratorio camminato di sabato, prende il via a prima fase di un progetto che prevede tre appuntamenti collettivi. Chi cammina, partecipa. Restituendo – attraverso il proprio sguardo – le proprie conoscenze e pratiche l’esperienza di paesaggio e di natura che è stata vissuta direttamente durante le brevi esplorazioni collettive. Gli incontri sono aperti al pubblico (per iscrizioni: info@jazzi.it; si consigliano scarpe da trekking): basta osservare e riflettere. Senza avere fretta, naturalmente.
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