L’approccio multidisciplinare al piede diabetico nel paziente con arteriopatia cronica ostruttiva degli arti inferiori sarà al centro del corso di aggiornamento promosso dalla Società italiana di flebo linfologia (SIFL) in programma sabato 27 gennaio, dalle 8.30 alle 13, presso la sede del Centro Me.Di. – Mediterranea Diagnostica di Castellammare di Stabia. La prima parte dell’incontro, moderata dai dottori Nicola Mollica, Maurizio Pagano e Raffaele Polichetti, sarà dedicata a diagnosi dell’arteriopatia diabetica, gestione complessa dei pazienti diabetici con insufficienza renale, medicazioni avanzate, gestione delle infezioni e terapia iperbarica. La seconda parte, moderata dei dottori Vincenzo Aversano, Elio Franco e Francesco Pompeo, riguarderà la chirurgia vascolare ed endovascolare con riferimento alla rivascolarizzazione del piede diabetico. Il commento di diabetologi, chirurghi e nefrologi concluderà l’evento con una vivace e proficua discussione.
«Il diabete è una malattia sociale che colpisce oltre il 20% della popolazione nei Paesi industrializzati – spiega la dottoressa Albina De Martino, aiuto presso l’unità di chirurgia vascolare della casa di cura Villa Fiorita di Capua e organizzatrice del convegno insieme ai colleghi Vincenzo Aversano e Rita Raucci – Di qui a vent’anni si prospetta una pandemia: secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, entro il 2025, si assisterà a un incremento della patologia pari al 150%, mentre il numero di pazienti affetti da diabete mellito di tipo I e II raggiungerà il 20% dell’intera popolazione mondiale». Ecco spiegata l’attenzione dei medici verso una delle complicanze più insidiose di questa malattia: il “piede diabetico”, in particolare quello di tipo “ischemico”, cioè caratterizzato dalla concomitante presenza di una ridotta irrorazione degli arti inferiori che può degenerare in gravi manifestazioni trofiche come lesioni ulcerative di vario grado e gangrena. Il continuo confronto e la costante collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale costituiscono le uniche strategie per garantire al paziente la migliore cura possibile.
«Le competenze mediche, da sole, non bastano per individuare la giusta cura di questa complessa patologia – conclude la dottoressa De Martino – Oltre l’approccio multidisciplinare al diabete, occorre che la politica comprenda la necessità di investimenti quali il potenziamento della rete ambulatoriale». La partecipazione al corso garantirà l’assegnazione di quattro crediti formativi a medici di famiglia e specialisti in malattie metaboliche e diabetologia, chirurgia generale, chirurgia vascolare e nefrologia. La partecipazione è gratuita e riservata agli iscritti. Per ulteriori informazioni consultare il sito www.italymeeting.it.
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