Il senso del bello e il senso dello Stato nei 25 anni dell’iniziativa culturale di cui per anni fece parte il Presidente Picconatore
Roma, 17 agosto 2020 – Il 17 agosto 2010, dieci anni fa, moriva Francesco Cossiga, il Presidente Emerito della Repubblica, che più ricordiamo per la sua capacità di andare oltre le righe, anticipando la storia.
Un uomo di altissima cultura, più volte Presidente del Consiglio, Ministro, Presidente del Senato e parlamentare, che è stato protagonista della vita politica italiana a cavallo tra la Prima e la Seconda Repubblica.
Per celebrare la sua memoria nel decennale della morte, il Premio “Penisola Sorrentina” pubblica una lettera con cui il Picconatore rivolse espressioni di solidarietà per la scomparsa del fondatore, accettando di essere vincitore del riconoscimento.
Un ricordo prestigioso in un anno in cui il Premio “Penisola Sorrentina” s’appresta a celebrare a fine ottobre i 25 anni di attività.
“Ricordare Francesco Cossiga significa per me – dichiara Mario Esposito, giornalista e patron del Premio Penisola Sorrentina – portare alla mente il profondo legame affettivo con la Penisola Sorrentina, mediato dall’amico psicanalista Lucio Covello; significa poi anche rispolverare la grande stima istituzionale nutrita nei confronti del mio omonimo zio, sin dai tempi di quando egli fu Questore dell’Aeroporto di Fiumicino. Ricordare Francesco Cossiga significa però per me aprire, soprattutto, un mondo interiore, fatto di una cultura immensa, filosofica, che riusciva a declinare il senso del Bello e il senso dello Stato, a intrecciare i sistemi del pensiero serio ai concetti di governance. Quella Cultura che forse oggi latita, in generale, nel sistema italiano”.
“Di Cossiga – continua ancora Esposito – conservo con orgoglio il carteggio che per circa un quinquennio ha accompagnato la crescita del Premio “Penisola Sorrentina”, di cui il Presidente Cossiga era componente del Comitato d’Onore”.
Aver fatto parte della Storia umana e culturale di un così grande protagonista politico dell’Italia, significa collegarsi al tessuto storico, sociale, economico, istituzionale del Paese e non essere un semplice “premio della domenica”, uno spettacolo inventato all’occasione, destinato a consumarsi nel giro di poche ore o giorni.
Fonte : PositanoNews.it