Sarà Gilda Pantuliano, una delle prime artiste ad aprire la stagione culturale di Agropoli. Si…
Sarà Gilda Pantuliano, una delle prime artiste ad aprire la stagione culturale di Agropoli. Si inaugurerà il 23 luglio nel Castello Aragonese di Agropoli, la sua mostra “Parole d’acqua” curata da Antonella Nigro. Gilda Pantuliano, con l’acqua nella sua pittura, ha un rapporto speciale, per il suo essere una artista che ha fatto scoprire, attraverso le sue opere, che il mondo può essere “plasmato” e diventare un mondo migliore. Una artista particolare, in cui è possibile trovare, guardando le sue opere, un senso di pace e di serenità, che tutti noi, mai come in questo momento, stiamo cercando. Nella sua arte, fatta di visioni oniriche, di mondi sommersi e di realtà fantasiose, vi è il modo della “Fluida” Gilda, un mondo fatto di misteri e di introspezione.
Sin da bambina mostra la sua personalità creativa e sensibile, suonando il pianoforte e la chitarra a orecchio e disegnando instancabilmente. Consegue il diploma di Maturità presso il Liceo Artistico C. Levi di Eboli.
La sua personalità inquieta, fluida, la spinge a sperimentare vari linguaggi espressivi quali la creazione di oggetti e piccoli complementi di arredo (assemblando materiali di recupero), la pittura (tecnica mista con colori acrilici, spaghi, sale) e la fotografia (paesaggi marini e prospettive di edifici, negli scatti la figura umana è marginale o fisicamente assente, talvolta evocata attraverso le ombre). Dai suoi lavori emerge la sua indole visionaria, complicata, intuitiva, con il perenne bisogno di esplorare il proprio inconscio alla ricerca di emozioni sommerse.
“Ho passato tutta la mia giovinezza, tutta la prima parte della vita lavorando ed occupandomi d’altro, ma c’era sempre quel desiderio molto forte fino a quando è diventato così preponderante da essere gigantesco. Non c’era più modo di contenerlo e ho detto basta. Ho fatto il salto nel vuoto, ho lasciato tutto ed eccomi qui a fare l’artista».
Fluida è un’artista dalla personalità poliedrica: dipinge, modella, crea installazioni, ma esordisce nel 2018 con la serie di collages fotografici digitali Le orme sull’acqua, esposta in prestigiose locations (Museo della Pietrarsa, Maschio Angioino, Castel dell’Ovo, Palazzo Ferrajoli, Scuola grande di San Teodoro, Carrousel del Museo del Louvre, Amburgo, per citarne alcune) ed in mostre personali a Lecce e Roma. Le opere hanno ricevuto riconoscimenti in numerosi Concorsi Internazionali d’Arte Contemporanea (Premio della Critica ad Arte Salerno 2018, Premio del Pubblico a NowArt Salerno 2018, Premio Velasquez a Madrid, Premio Picasso a Parigi, Primo Premio a Mare_Motus 2018, Primo Premio al VII Premio Iside 2019) e sono storicizzate nell’Atlante Dell’Arte Contemporanea De Agostini 2020. Sarà dunque un nuovo viaggio nella “fluidità” metafisica di una artista che attraverso la sua arte sogna un mondo in cui le azioni e le reazioni convergono in una unica azione tesa a migliorare il nostro mondo, quello che lasceremo in eredità ai nostri figli.
Antonio Di Giovanni
Fonte : PositanoNews.it