L’apertura e la presentazione al pubblico del parco archeologico lacustre di Poggiomarino, sabato 3 febbraio 2018. Lo annunciamo come uno strillone, perché è una vittoria dell’archeologia, una vittoria civica, sulle tante battaglie combattute. L’interesse di Positanonews è primario perché alcuni dei generali di queste battaglie sono nostri concittadini. La soprintendente emerita Caterina Cicirelli, fu colei la quale, nelle prime concitati fasi nel 2000, diresse lo scavo per conto della soprintendenza di Pompei. Mentre l’archeologa incaricata fu Claude Albore Livadie, a noi cara per gli scavi delle tombe eneolitiche di Trinità a Piano di Sorrento.
La storia dello scavo è semplice ed articolata allo stesso tempo. In occasione della costruzione di un impianto tecnico del Comune di Poggiomarino, le benne della ruspa finirono in un terreno ricco di particolari frammenti lignei, il giudice deliberò che la ricerca si sarebbe dovuta svolgere in 40 giorni,comprendente anche le festività natalizie, dopodichè, i lavori dell’impianto sarebbero ripresi o sospesi a secondo dell’importanza. Albore Livadie con i suoi tecnici e studenti, nonostante i tempi ristretti e meteorologicamente avversi, riusci a comprendere che si trovava in un villaggio lacustre e e che gli isolotti che lo costituivano erano artificio umano, con rinforzi e palizzate i legno di quercia, come a Venezia. Le impronte dei pali delle capanne resero un idea della grandezza, gli scarichi fornirono indicazioni sul cibo e sulle attività.Si proseguì fino al 2006, nonostante l’importanza e la unicità di questo villaggio lacustre dell’età del bronzo, il sito fu interrato.
La troupe di Positanonewstv è stata sul posto per una presentazione in anteprima.
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