Apre sabato 27 Luglio – all’interno di Villa Lysis, la storica dimora che il Conte Fersen fece…
Apre sabato 27 Luglio – all’interno di Villa Lysis, la storica dimora che il Conte Fersen fece costruire a inizio ‘900 sull’isola azzurra – la mostra personale dell’artista Luca Gilli, concepita appositamente per questa occasione espositiva, dal titolo “ Plenum”, a cura di Marina Guida. Il progetto, organizzato in collaborazione con la galleria Paola Sosio Contemporary Art di Milano, con il Patrocinio del Comune di Capri e il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, si compone di circa 15 fotografie a colori di medio e grande formato.
Nella sua teoria del “Plenum”, Aristotele descriveva l’universo come un’entità composta da particelle infinitesimali che non lasciano spazi vuoti tra le une e le altre. Anche nella teoria del “Plenum” di Cartesio, lo spazio era descritto come totalmente occupato da una materia impalpabile ed invisibile che costituisce la sostanza del vuoto; concetto che Luca Gilli predilige in queste indagini fotografiche. Nel suo universo visivo si frammentano e ricompongono nella retina dell’osservatore, in schemi compositivi liberi, elementi eterogenei: forme architettoniche classiche o contemporanee, sedute in interni spogli, canaline elettriche, sacchetti di sabbia, materiali edili di vario genere, oggetti residuali o quotidiani, completamente immersi in un’atmosfera sospesa ed onirica che è al tempo stesso reale e metafisica. I particolari fotografati da Luca Gilli, infatti, diventano pure astrazioni, giochi di linee e forme, composizioni visive che trascendono il tempo. Il suo sguardo sosta su dettagli architettonici ed oggettuali, studiandone angolazioni, accostamenti cromatici e simmetrie. “In queste opere” – come scrive la curatrice Marina Guida nel testo critico in catalogo – “Le ombre sono azzerate e gli oggetti sembrano fluttuare in un fluido invisibile che ne avvolge la forma e ne struttura l’essenza. La luce diffusa ed eterea è la protagonista assoluta. Irrompe ora la dimensione della sospensione, dell’attesa. L’artista fa proprio il campo di indagine che è venuto delineandosi – dagli anni ’50 in poi – con sempre maggior frequenza nei lavori di alcuni artisti, tra i quali, John Cage e Rachel Whitheread, ed indaga la costruzione del vuoto. Si tratta di un modus operandi, al tempo stesso etico ed estetico, che si contrappone alle pratiche fotografiche correnti, focalizzate sul pieno e sull’eccesso, linguistico, semantico, narrativo ed espressivo. Gilli pratica un’inversione di tendenza, intercetta e struttura una precisa architettura visiva, che invita alla pausa, all’ascolto, alla riflessione, alla meditazione. La trama con cui analizza il reale si tesse di un ordito, in cui, il taglio fotografico trasforma i luoghi, gli oggetti e gli spazi del quotidiano in partiture visive senza tempo e senza spazio, azzerando così la superficialità delle abitudini visive e percettive. Riesce ad indagare e ridare senso a parole abusate, come silenzio, vuoto, assenza. Rovescia il rapporto gerarchico tra figura e sfondo, e conferisce al vuoto il primato all’interno dell’immagine, dischiudendo così, un nuovo orizzonte di senso, ed una inconsueta possibilità di visione”
Ed è così che l’interno spoglio di un edificio in costruzione può diventare, inaspettatamente, un fertile spazio di meditazione. Il fotografo dedica particolare attenzione alla luce diffusa, che gli consente di rendere in forma visibile un’immagine mentale. La sua fotografia non è mai estemporanea ma richiede i tempi lunghi di una relazione fisica fattuale con l’ambiente. L’artista emiliano sceglie di eleggere a protagonista delle sue indagini fotografiche, non tanto gli oggetti all’interno di un contesto, quanto piuttosto le relazioni infrasottili che, tramite un elemento intangibile e non osservabile, il “plenum” teorizzato da Cartesio, sostanziano e strutturano la forma, lo spazio e il pensiero.
Cenni biografici
Luca Gilli (1965) vive e lavora a Cavriago (Reggio Emilia, Italia). Dopo la laurea in Scienze naturali per diversi anni ha svolto attività di ricerca per l’Università di Parma in campo zoologico ed ecologico, per poi arrivare a dedicarsi completamente alla fotografia e alla grafica. Le prime presenze pubbliche sono nel 2004-2005, quando espone progetti fotografici personali in diverse istituzioni in Italia, Francia ed Egitto. Fra il 2006 e il 2010 concentra tutto il suo impegno nella ricerca e nell’approfondimento delle ragioni tecniche e poetiche del proprio operare, sviluppa alcune serie nuove, come Panthalassa (2008-2009) e Islanda (2009), esponendo i suoi progetti con minor frequenza. Nel 2011 partecipa al circuito istituzionale di “Fotografia Europea” di Reggio Emilia con il progetto Menu del giorno (2010-2011) e al Milan Image Art Fair con il progetto Panthalassa, proposto dalla galleria Vrais Rêves di Lione (galleria dove ha presentato lo stesso lavoro l’anno precedente). Espone alla Galleria Nadar, Médiathèque André Malraux di Tourcoing e tiene due diverse personali ad Arles durante i Rencontres de la Photographie. Fra il 2011 e il 2012 prende definitivamente corpo il progetto Blank: nel novembre 2011 l’editore Planorbis pubblica il volume omonimo, introdotto da un saggio di Quentin Bajac, allora direttore del Dipartimento di Fotografia del Centre Pompidou di Parigi. Le immagini del progetto vengono presentate in esposizioni personali alla galleria Confluence di Nantes, alla galleria Claude Samuel di Parigi, alla Maison de la Photographie di Lille, alla Milan Image Art Fair e alla Paris Art Fair al Grand Palais. Nel 2013 tiene diverse mostre personali, tra le quali alla Lille Art Fair, alla Galleria 10Due! International Research Contemporary Art di Milano, al Palazzo Civico del Comune di Montechiarugolo (PR), alla galleria Weber & Weber Arte Moderna e Contemporanea di Torino. In questo stesso anno partecipa alla mostra “Nuage” al Musée Reattu – Musée des beaux-arts di Arles. Nel 2014 altri suoi progetti sono esposti in diverse gallerie italiane e francesi. Partecipa alla Milan Image Art Fair dove vince il prestigioso premio BNL Gruppo BNP Paribas. Sue esposizioni personali sono presentate ad Arles durante i Rencontres de la Photographie, al Museum of Photography di Seoul, alla Galerie Domus de l’Université Claude Bernard Lyon I, all’École Nationale Supérieure des Sciences de l’Information et des Bibliothèques di Lyon, a ArtVerona (con la galleria VV8 artecontemporanea), dove una sua opera è acquisita dalla Fondazione Domus per l’arte moderna e contemporanea, alla galleria VV8 artecontemporanea e infine al Castello di Montecchio Emilia. Nel 2015 partecipa ad Arte Fiera di Bologna con una personale alla galleria Weber & Weber di Torino e una collettiva alla Paola Sosio Contemporary Art; è presente anche a SetUp a Bologna, con una personale nell’ambito degli Special projects e una collettiva alla galleria VV8 artecontemporanea. Espone nuovamente nel circuito istituzionale di “Fotografia Europea” di Reggio Emilia, ai Chiostri di San Pietro, con una personale dedicata al progetto Blank. Nello stesso anno lavora al nuovo progetto Incipit in collaborazione con Paola Sosio Contemporary Art; espone a Milano una selezione di opere della serie Blank durante il Salone del Mobile e di Menu del giorno durante EXPO 2015. Durante i Rencontres de la Photographie espone in una bipersonale alla galleria Omnius di Arles. In autunno è presente ad Art Verona con la galleria VV8 artecontemporanea. Nel 2016 con Paola Sosio Art Gallery presenta in anteprima la serie “Raw State” al Milan Image Art Fair e a The Others Art Fair di Torino, dove inoltre realizza su invito della fiera l’installazione site specific “Attesa” a cura di Bruno Barsanti e Greta Scarpa. Nello stesso anno realizza un progetto fotografico su commissione dell’azienda Ice Yachts. Alcune immagini del progetto sono esposte alla Milan Image Art Fair in una personale. A fine anno realizza una esposizione personale alla galleria Confluence di Nantes ed espone presso l’Atelier della stessa città francese un’anteprima del nuovo progetto “Un musée après”. A dicembre l’editore Skira pubblica il libro INCIPIT, dall’omonima serie di fotografie, con testi critici di Walter Guadagnini, Gianfranco Ravasi e Luca Doninelli. Nel 2017, con Paola Sosio Contemporary Art, è di nuovo presente a Milan Image Art Fair e a The Others a Torino, dove espone opere della serie “Un Musée Après”, ed è invitato a partecipare all’opening del nuovo Art Space di Nicoletta Rusconi con una personale. Espone inoltre ad Arles con la galleria Le Corridoir art contemporain per il progetto “Emergences”, realizzato con le sue fotografie e i dipinti di Fabien Boitard, e a Palazzo Grillo di Genova nella mostra “Oltre il paesaggio” a cura di Giovanni Battista Martini. Nel 2018 (Genn.-Aprile) realizza al Museo Diocesano Chiostri di S. Eustorgio a Milano, con il supporto di Paola Sosio Contemporary Art, la mostra personale “Di/Stanze” a cura di Matteo Bergamini. Con la stessa galleria a Ottobre presenta il solo show “Interno in surreale” a cura di M. Bergamini ad Art Verona e a Novembre a Torino a The Others Art Fair; a Dicembre realizza la personale “White noise” alla galleria Die Mauer arte contemporanea. Nello stesso anno espone alla Kyro Art Gallery di Pietrasanta (LU) e partecipa alla mostra “Percorsi paralleli – Collezione Mario Trevisan”, presso il Museo Santa Giulia di Brescia, a cura di Mario Trevisan con Renato Corsini e Luigi Di Corato. Nel 2019, da Gennaio a Giugno, “Interno in surreale” è in mostra in forma estesa all’Università Bocconi di Milano in collaborazione con MIA Art Fair e Paola Sosio Contemporary Art, Galleria con la quale l’autore partecipa anche al progetto speciale di Interni & Torre Velasca durante la Design Week di Milano e a Maggio alla neo-nata The Phair a Torino. Da Giugno 2019 realizza la mostra personale Sinestesie a cura di A.Madesani con e alla Fondazione Antonio Calderara a Vacciago (No) ; seguono ad Agosto la mostra “Plenum” a cura di Marina Guida a Villa Lisys a Capri e a Novembre 2019 “Plenum” in mostra in forma estesa al Maschio Angioino di Napoli. Entrambe le mostre sono accompagnate da un catalogo. Gilli collabora dal 2014 con Paola Sosio Contemporary Art sua galleria di riferimento che lo supporta nello sviluppo dei molteplici progetti.
Sue fotografie fanno parte di collezioni private e di musei di fotografia e di arte contemporanea italiani ed europei: la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, il Musée de la Photographie di Charleroi, la Kunstbibliothek di Berlino, il Musée d’Art Moderne et Contemporain di Strasburgo, il Musée Réattu di Arles, l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi il Thessaloniki Museum of Photography, la Galleria Civica di Modena e altre ancora.
Hanno scritto del suo lavoro importanti firme della critica di fotografia e arte contemporanea ed eminenti esponenti della cultura in Italia e Francia.
Fonte : PositanoNews.it