Downsizing – Vivere alla grande: l’evoluzione (in scala ridotta) dell’umanità A Villa Fondi nell’ambito della…
Downsizing – Vivere alla grande: l’evoluzione (in scala ridotta) dell’umanità
A Villa Fondi nell’ambito della rassegna cinematografica Incontri al buio… sotto le stelle XXXVI ed.
Mercoledì 7 agosto ore 20.30 INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO
Paul Safranek (Matt Damon) è un modesto fisioterapista per le aziende con dipendenti che svolgono mansioni fisicamente faticose. Stanco delle ristrettezze economiche decide, insieme a sua moglie Audrey (Kristen Wiig), di farsi rimpicciolire grazie a una procedura messa a punto una decina di anni prima da uno scienziato norvegese. Scopo di tale operazione è quello di ridurre i costi della vita. Tuttavia, una volta effettuato tale processo nei laboratori statunitensi, Paul si ritrova solo in quanto sua moglie, all’ultimo momento, ha avuto un ripensamento. Spaesato, abbandonato e alto solo pochi centimetri, Paul deve fare i conti con la nuova vita nella colonia dei miniaturizzati, dove fa la conoscenza dell’eccentrico Dusan (Christoph Waltz), dell’amico di questi Konrad (Udo Kier) e di Gong Jiang (Hong Chau), una dissidente vietnamita entrata illegalmente negli Stati Uniti. L’incontro con il trio, però, è solo l’inizio di un’avventura molto più grande.
Dopo aver esplorato le solitudini umane e sentimentali in “A proposito di Schmidt”, attraversato l’America on the road ad alto tasso alcolico in “Sideways – In viaggio con Jack e Nebraska” e, successivamente, messo sotto la lente gli aspri e nascosti altarini famigliari con “Paradiso amaro”, il regista Alexander Payne, classe 1961, al suo ottavo lungometraggio ha deciso di confrontarsi e mettersi in gioco con una commistione di generi: frutto di tale esperimento autoriale è “Downsizing – Vivere alla grande” (Downsizing, 2017). Commedia dai toni grotteschi che si incrocia (e si mescola) con la fantascienza distopica, Downsizing è forse, con molte probabilità, il decisivo passo in più di un autore come Payne. Se il plot magari non brilla per eccessiva originalità, con notevoli influenze di tanta cinematografia e letteratura di genere, il nuovo lavoro di Payne racchiude in sé tematiche non scontate e attuali. Il leitmotiv che fa da sfondo all’intero film è quello ecologico.
A Villa Fondi nell’ambito della rassegna cinematografica Incontri al buio… sotto le stelle XXXVI ed.
Mercoledì 7 agosto ore 20.30 INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO
Paul Safranek (Matt Damon) è un modesto fisioterapista per le aziende con dipendenti che svolgono mansioni fisicamente faticose. Stanco delle ristrettezze economiche decide, insieme a sua moglie Audrey (Kristen Wiig), di farsi rimpicciolire grazie a una procedura messa a punto una decina di anni prima da uno scienziato norvegese. Scopo di tale operazione è quello di ridurre i costi della vita. Tuttavia, una volta effettuato tale processo nei laboratori statunitensi, Paul si ritrova solo in quanto sua moglie, all’ultimo momento, ha avuto un ripensamento. Spaesato, abbandonato e alto solo pochi centimetri, Paul deve fare i conti con la nuova vita nella colonia dei miniaturizzati, dove fa la conoscenza dell’eccentrico Dusan (Christoph Waltz), dell’amico di questi Konrad (Udo Kier) e di Gong Jiang (Hong Chau), una dissidente vietnamita entrata illegalmente negli Stati Uniti. L’incontro con il trio, però, è solo l’inizio di un’avventura molto più grande.
Dopo aver esplorato le solitudini umane e sentimentali in “A proposito di Schmidt”, attraversato l’America on the road ad alto tasso alcolico in “Sideways – In viaggio con Jack e Nebraska” e, successivamente, messo sotto la lente gli aspri e nascosti altarini famigliari con “Paradiso amaro”, il regista Alexander Payne, classe 1961, al suo ottavo lungometraggio ha deciso di confrontarsi e mettersi in gioco con una commistione di generi: frutto di tale esperimento autoriale è “Downsizing – Vivere alla grande” (Downsizing, 2017). Commedia dai toni grotteschi che si incrocia (e si mescola) con la fantascienza distopica, Downsizing è forse, con molte probabilità, il decisivo passo in più di un autore come Payne. Se il plot magari non brilla per eccessiva originalità, con notevoli influenze di tanta cinematografia e letteratura di genere, il nuovo lavoro di Payne racchiude in sé tematiche non scontate e attuali. Il leitmotiv che fa da sfondo all’intero film è quello ecologico.
— presso Villa Fondi De Sangro.
Fonte : PositanoNews.it