5 maggio 1998, la furia della montagna uccide 137 persone. Da quella tragedia, da quel…
5 maggio 1998, la furia della montagna uccide 137 persone. Da quella tragedia, da quel ricordo, sono passati 20 anni. Giorni di commemorazione che a Sarno coinvolgeranno l’intera comunità, che nel ricordo si ritrova, si scopre rinnovata, più sicura e attraverso l’arte di 165 artisti, si “guarda allo specchio”.
Negli splendidi locali di Villa Lanzara la mostra “Una luce per Sarno” ha inaugurato la tre giorni di eventi. La collezione di proprietà del comune di Angri resterà in esposizione per un mese in attesa di una definitiva collocazione. Lavori pittorici e fotografici che raccontano la tragedia, la fragilità del territorio, l’uomo come causa e vittima. Presente il sindaco Cosimo Ferraioli, che ha partecipato all’evento inaugurale, per confermare la volonta` di un’amministrazione che ha voluto che le opere fossero esposte per un mese nelle stanze della splendida location sarnese.
Il sindaco dichiara:
“Abbiamo ancora davanti agli occhi le immagini di momenti tristi e violenti, di una ribellione di un ambiente, che sotto la spinta degli eventi metereologici, ha dimostrato tutta la sua imponenza, tutta la sua necessità di dover essere ricontrollato e riabilitato. Un momento di riflessione in questa giornata che apre il ciclo delle commemorazioni legate al ventennale della frana. La mostra “Una luce per Sarno”, finanziata nel 1999 dal comune di Angri, ha un senso ed oggi ritrova visibilita` nelle sale di Villa Lanzara. Spero che verranno in molti a vederla e nel frattempo confermiamo la volonta` di renderla permanente, attraverso la collocazione definitiva nei locali del castello Doria, una volta che saranno completati i lavori di consolidamento dell’edificio. Ringrazio il comune di Sarno per aver dato la possibilità di esporre le opere d’arte che molti artisti hanno creato in occasione di quella grande tragedia. Solo la permanenza e la memoria potranno avere un effetto sul futuro”
Fonte : PositanoNews.it