var substarray = []; substarray[0] = “PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNTAwIiBoZWlnaHQ9IjI4MSIgc3JjPSJodHRwczovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS9lbWJlZC90Zmp4MGxIUnh5dz9mZWF0dXJlPW9lbWJlZCIgZnJhbWVib3JkZXI9IjAiIGFsbG93PSJhdXRvcGxheTsgZW5jcnlwdGVkLW1lZGlhIiBhbGxvd2Z1bGxzY3JlZW4+PC9pZnJhbWU+ “DA LELLO ACONE La bella cerimonia del ricordo dell’affondamento della Corazzata Roma all’indomani dell’armistizio dell’8…
Due eroi, due vite stravolte dalla seconda guerra mondiale, ma soprattutto due giovani per i quali il destino predispose un epilogo diverso: è dedicata a Salvatore Pontecorvo e a Luigi Aversa, marinai imbarcati sulla corazzata “Roma”, la manifestazione in programma domani alle 18.30 a Sant’Agata sui due golfi. Un corteo e una conferenza ricorderanno il sacrificio di Pontecorvo, morto quando la nave da guerra italiana fu affondata dai bombardieri tedeschi il 9 settembre 1943, e di Aversa che, scampato a quell’atroce destino, portò sempre nel cuore il dramma dei commilitoni caduti.I fatti risalgono al settembre di 75 anni fa, quando l’Italia firmò l’armistizio con gli Alleati. In seguito all’accordo, una squadra di cui facevano parte le navi “Roma”, “Italia” e “Vittorio Veneto” lasciò il porto di La Spezia per dirigersi verso la Maddalena, dove avrebbe ricevuto nuovi ordini. Durante la navigazione scattò la rappresaglia dei tedeschi: due bombardieri sganciarono bombe radioguidate plananti sulle imbarcazioni da guerra italiane. La “Roma”, con i suoi 2021 uomini d’equipaggio, fu centrata. Così persero la vita 1393 persone, tra le quali Salvatore Pontecorvo. Si salvarono, invece, 628 marinai, tra i quali Luigi Aversa.
«Guardai verso prora e vidi un’altissima colonna di fumo e il torrione comando completamente inclinato, mentre la torre n° 2 era sparita – raccontò successivamente Aversa – Insieme agli altri mi arrampicai sulla torre dei 381, sganciammo i due zatteroni che erano rimasti e li lanciammo in mare. La nave si stava inclinando, mi avviai verso la murata, mi spogliai velocemente degli indumenti e mi tuffai in mare. Nuotando raggiunsi una zattera e mi ci aggrappai. La mia paura era di essere risucchiato dai vortici della nave che stava per affondare in due pezzi. La zattera era piena e c’erano anche un morto e alcuni feriti».
Una storia dolorosa, dunque, ma della quale non bisogna perdere la memoria. Ecco perché domani un corteo si recherà da Piazza Sant’Agata al Monumento dei Caduti per la deposizione di una corona di alloro. A seguire, nella sala della Congregazione del Santissimo Rosario, si terrà una conferenza rievocativa con proiezioni di filmati storici, interventi di Guido Gargiulo, Donato Iaccarino e dell’ammiraglio Maradei, coordinati dal giornalista Antonino Siniscalchi. Presenti i familiari dei marinai coinvolti nella tragedia della corazzata “Roma”. Tra questi Giuseppe Pontecorvo, ancora bambino quando a casa giunse la notizia della morte del fratello Salvatore per mano tedesca.
Fonte : PositanoNews.it